A Merano l’insieme dei pioppi di cui si discute se abbattere o meno, ci danno l’occasione di portare a conoscenza la loro capacità grande di depurare l’aria, sottraendo all’atmosfera da 70 a 140 litri di anidride carbonica ogni ora e lasciandone altrettanti in ossigeno. Questa pianta resistente e coraggiosamente caparbia nella sua avventura di crescita, più rapida rispetto a molte altre, in suoli spesso aridi, è anche capace di distillare l’acqua perché l’assorbe dal terreno e la restituisce pura all’atmosfera. 
Le gemme del pioppo, raccolte in primavera, sono utilizzabili per le loro proprietà antisettiche, digestive, diuretiche, espettoranti, febbrifughe, sudorifere e toniche. Se ciò non basta è utile conoscere  l’efficacia in problemi di bronchite, capelli, denti, dermatosi, febbre, intossicazione, nevralgie, screpolature della pelle, reumatismi e ritenzione urinaria.
Al contrario di quanto spesso si è portati a pensare… i pioppi non provocano affatto allergie. I pappi, quei semini che vediamo svolazzare in primavera, non sono pollini ma composti di cellulosa, dunque non allergene. Il problema è che in questo periodo c’è la fioritura delle graminacee, invece altamente allergeniche, che diffondono gandi quantità di polline nell’aria.
Tenendo in considerazione questi dettagli, è interessante concludere che spesso si agisce senza competenza ed i danni delle conseguenze alla cementificazione sono decisamente più pericolosi e tragici che il fastidio procurato dai pioppi in un breve periodo dell’anno. Certamente ci possono far starnutire, ma anche in questo potremmo cogliere il positivo di poterci soffiare il naso un po’ più spesso di quanto siamo abituati a fare, abitudine che, se regolare e quotidiana, ci tiene in salute e allontana il raffreddore! Per risolvere il problema delle allergie sarà il caso di aprire nuove tematiche relative all’inquinamento e stare attenti a non peggiorare le cose per noi e per i nostri figli.
Lisa Sperandio
scrittrice meranese, ambientalista
 

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