All’interno di Campiaperti è nato un gruppo di lavoro sull’accesso alla terra che attraverso la rete nazionale di "Genuino Clandestino" si è collegato ad altre persone e realtà che in tutta Italia condividono questioni pratiche e una visione comune. La vendita diretta, l’autogestione dei rapporti economici e le nuove relazioni solidali che si possono instaurare tra produttori e co-produttori costituiscono un’alternativa praticabile per i contadini e sempre più richiesta dai cittadini che desiderano un cibo sano, prodotto senza ingiustizie verso i lavoratori e verso la terra. Mentre la domanda cresce e, nella nostra esperienza, anche il numero delle persone che aspirano a diventare contadini, le difficoltà di carattere economico e burocratico rappresentano i maggiori ostacoli, ancora più dell’incertezza di generare un reddito dignitoso …

Il gruppo è costituito da persone che da diverso tempo stanno cercando poderi, in provincia di Bologna o in zone limitrofe, chi in affitto e chi in vendita, ma si scontrano contro le dinamiche della rendita, della concentrazione delle proprietà terriere, dell’abbandono, mentre le statistiche danno l’agricoltura in declino, con uno scarso ricambio generazionale, la perdita di suolo coltivabile, il conseguente aumento del rischio idrogeologico, per non parlare della cementificazione selvaggia, della speculazione edilizia, in definitiva della diffusione di un modello di sviluppo omologante e predatorio.
 
L’aspirazione a coltivare la terra in modo sostenibile, oggi, non può che passare dal riconoscimento del fallimento dell’attuale modello di sviluppo, che consuma territorio fertile, producendo rifiuti e cemento, mentre erode la socialità e le relazioni, oltre alla qualità della vita.
Al di là del desiderio degli aspiranti contadini di accedere a un’attività economica, che è anche uno stile di vita e un mezzo di tutela del territorio, il lavoro che vogliamo portare avanti è anche la rivendicazione della terra è un bene comune, da preservare per le generazioni future. Speriamo di tessere una fitta rete di relazioni con persone e realtà che condividono questa visione e possano condividere questo cammino.
Promuovere l’agricoltura ecologica e contadina significa anche favorire lo scambio di informazioni e rivendicare il diritto di accedere alla terra, non solo per diventare produttori, ma per favorire l’insediamento rurale e il presidio del territorio secondo logiche di riproduzione e non di sfruttamento.
Fare agricoltura biologica, infatti, non vuol dire solamente fornire “prodotti” sani e che rispettano l’ambiente, ma anche vivere e far rivivere le campagne e le montagne, contribuire a disegnare un paesaggio in equilibrio e generare nuove relazioni tra urbano e rurale.
Per questo stiamo lavorando anche a un progetto concreto.
 
Progetto di Azionariato Popolare
Si tratta di un progetto che funzioni come un vero e proprio sistema di investimenti, per acquistare terreni da affidare in gestione ad agricoltori che a loro volta si impegnano a coltivare la terra rispettando i criteri dell’agricoltura biologica e contadina. Un primo momento di confronto e diffusione di questa proposta c’è stato a durante la settimana Genuina Clandestina a Bologna.
 
Bisogna riconoscere che in Europa sono molto più frequenti che in Italia i casi di acquisto di beni che rimangono di proprietà collettiva. All’incontro dell’1 ottobre a Settefonti (Bologna), era presente Urupia, comune libertaria nel Salento nata grazie a una raccolta fondi da parte di un gruppo composto prevalentemente da comunarde italiane e tedesche. Ma siamo stati molto contenti di scoprire e ospitare all’appuntamento rappresentanti di Terre de Liens, che in Francia è associazione, "fiduciaria" (foncière) e fondazione, e svolge un enorme lavoro di comunicazione e ricucitura sul territorio e raccoglie investimenti e donazioni da investire nell’acquisto di terreni, destinati all’agricoltura biologica (non necessariamente certificata). Terre de Liens in pochi anni ha raggiunto un capitale di 22 milioni di euro e ha rilevato più di 70 poderi, dati in gestione con contratti di affitto convenienti per gli agricoltori e soprattutto di lunga durata.
 
Al momento, grazie alla collaborazione con Mag6 di Reggio Emilia, ente di finanza etica, stiamo lavorando a un progetto di investimenti e acquisto terreni che possa essere adattato al caso italiano. L’idea è di creare un modello, basato su un caso concreto, anche per aiutare le persone che attualmente all’interno dell’associazione stanno cercando un podere, ma anche di dare occasione ad altri soggetti di ripetere l’esperienza, un progetto quindi che possa essere replicabile, una volta adattato ovviamente alle singole situazioni locali.
Gli investitori, condividendo i valori e il progetto, possono acquistare delle quote, con le quali si raccolgono i fondi per l’acquisto di terreni e immobili, mentre l’affitto e i proventi dell’azienda ripagano gli investitori. L’idea è che la terra resti intestata a un soggetto collettivo, in modo tale che si possa considerare liberata dalle dinamiche di speculazione e privatizzazione.
 
Campiaperti, Associazione di contadini e coproduttori per la sovranità alimentare
Per maggiori informazioni:
atrapasuenos @ inventati.org
 
Fonte: AltritAsti

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