Negli ultimi tempi e in diverse occasioni il Movimento per la Decrescita Felice è stato accostato a vario titolo al Movimento 5 Stelle. Poiché i rapporti tra i due soggetti sono stati spesso illustrati in maniera superficiale o inesatta, soprattutto in occasione di trasmissioni televisive, il consiglio direttivo ha deciso di esprimere con chiarezza la posizione del Movimento.

Il Movimento per la decrescita felice (MDF) è un’associazione di promozione sociale con finalità culturali educative e politiche nel senso più ampio del termine. Si impegna a diffondere i principi della “decrescita felice”, attraverso la teoria e la pratica, con l’aggregazione di persone di diversa estrazione sociale. MDF propone un cambio di paradigma culturale che si traduce in azioni concrete proposte soprattutto dai suoi circoli territoriali, piccole comunità di cittadini. Inoltre individuiamo e proponiamo soluzioni concrete anche a livello nazionale, in particolar modo tramite i libri di Maurizio Pallante e di alcune altre persone vicine ai nostri valori.
Secondo MDF, le idee dei partiti italiani, legate a paradigmi del passato e quasi sempre impegnati in battaglie di retroguardia, non riescono a dare risposta ad una società che sta cambiando più velocemente di quanto l’attuale classe dirigente possa comprendere.
Consapevole del fatto che siamo a cavallo di un’epoca, la fine dell’era industriale come la conoscevamo e l’inizio della transizione energetica, MDF ritiene di dare il suo contributo per cambiare il modo di fare politica, rimanendo fuori dalle gare elettorali, ma contribuendo alla formazione culturale degli amministratori del futuro.
Lo scopo di MDF è quello di produrre nella società un profondo e ampio cambiamento culturale senza trascurare nessuna delle sue parti: il Movimento non si propone di “influenzare” un singolo partito, di “orientare” una specifica coalizione di partiti o di “rinnovare” una parte destra o sinistra della politica italiana. Le emergenze globali che ci stanno cambiando la vita, sono temi che hanno un orizzonte temporale e un’importanza che va ben oltre le consuete discussioni di interesse praticate da gran parte della politica italiana.
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle sono al momento tra quelli che hanno dimostrato più interesse per le analisi e le proposte di MDF, tanto da trasformarle in alcuni casi in vero e proprio programma politico. Tuttavia, essi rappresentano solo una parte degli interlocutori con i quali quotidianamente MDF interagisce e non c’è nessun rapporto organico tra i due soggetti.
MDF declina nella realtà quotidiana le sue istanze. Le sue proposte sono ricche di contenuti concreti, applicabili in molti ambiti del vivere moderno. Per questo è contento ogni volta che la sua visione sia colta da amministratori e si trasforma in un programma politico, e si augura che un numero sempre maggiore di persone impegnate in ruoli di responsabilità voglia assumere la decrescita felice come proprio orizzonte culturale.

Il consiglio direttivo del Movimento per la Decrescita Felice.
Maurizio Pallante, Jean-Louis Aillon, Francesco Badalini, Andrea Bertaglio, Giuseppe Carpentieri, Pier Paolo Dal Monte, Massimo De Maio, Ermes Drigo, Giordano Mancini, Stefano Zummo

8 thoughts on ““MDF non si identifica con nessuna forza politica esistente, e non si candiderà alle elezioni”: lettera aperta per un chiarimento”

  1. Qualcuno dovrebbe dire a Bruno Vespa che il Sindaco di Parma Pizzarotti non è “il leader del Movimento per la Decrescita Felice” (parole testuali pronunciate in data 12/11/12 durante il programma “Otto e mezzo” condotto da Lilly Gruber) ma semplicemente un cittadino, eletto nelle fila del M5S, che cerca di amministrare bene la città di Parma, applicando i principi della Decrescita Felice, e che si avvale della consulenza GRATUITA di Maurizio Pallante e di altri amici del MDF. Tutto questo con grande umiltà, generosità, onestà intellettuale, senza promesse mirabolanti, dibattendosi fra mille difficoltà e facendo i conti con il buco di bilancio di 600 milioni di euro lasciato in eredità dalla precedente Giunta!

  2. D’altra parte dal giornalista che in occasione della visita di Giovanni Paolo II a cuba disse “C’è un cartellone di m 10 per 10, cioè di 10 mq” che vi aspettavate?

  3. C’è davvero poco da aspettarsi dalla politica. Qualche segnale “buono” solo da movimenti, incontri, tendenze filosofiche, forse qualcosa dal mondo accademico. Ma dalla politica…credo proprio di no.

    1. Uniti e diversi non esiste più da almeno un anno, di comune accordo, dopo aver constatato che le premesse culturali dei partecipanti erano troppo diverse e non si era avviato un processo di maturazione culturale comune. Comunque noi avevamo precisato sin dall’inizio che alcuni di noi eravano lì per portare un contributo in contenuti e che MDF non avrebbe fatto parte di un eventuale raggruppamento elettorale.

  4. Cari amici di MDF,
    vi scrivo per la prima volta da quando mi sono registrato nel sito..ci ho pensato molto prima di scrivere, ma alla fine ci provo..cercando di arricchire la discussione che sicuramente,negli ultimi tempi,sta entrando nei discorsi di molti e maledettamente attuale. Comprendo e rispetto la decisione di rimanere asettici rispetto alla situazione politica italiana. Condivido il giudizio sui vecchi schemi dei partiti storici e non: sono concetti legati soltanto all’idea di crescita, di sovraproduzione, di consumi irragionevoli, di sfruttamento degli uomini riverniciati,nella migliore delle ipotesi,da una finta sostenibilità.
    Però è innegabile ci sia necessità di ragionare sui futuri assetti politici del nostro paese, dettata secondo me dal velocizzarsi di quella crisi sociale, economica ed ambientale che non potrà che concludersi nel giro di poco tempo immergendoci in un caos senza via di uscita.
    Lungi da me la voglia di fare passi avanti verso la costruzione di soggetti politici, ma uno sguardo ATTENTO a quello che ci sta attorno è d’obbligo, se non altro perchè vi sono momenti nella storia dell’umanità dove menti più coscienti possono orientare scelte, dare indirizzo a pulsioni convulse e non direzionali, gettare le basi per un cambiamento culturale delle menti che credo sia il fine che tutti ci prefiggiamo.
    Ho la sensazione che i tempi stiano maturando velocemente e molti cercano risposte: non vorrei che a darle siano soggeti con altri scopi non trasparenti.
    Scusate la lungaggine, non chiedo necessariamente risposte, ma vorrei che si parlasse di questo aspetto… un saluto fraterno….Mario

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