Fino a qualche tempo fa la parola decrescita e coloro che ne mettevano in pratica i principi erano visti con un certo sospetto misto a derisione. Poi chiaramente come ogni cosa vera, col tempo si rivela tale nei fatti e molte opinioni di sospetto si tramutano in curiosita’ e simpatia fino a convincere chi era di posizioni opposte. Questo accade sempre di piu’ ma non e’ ancora il meglio che si puo’ ottenere.

Famiglie e singoli diffondono la buona notizia della decrescita come nuovo e autentico stile di vita sano e salutare e dopo un processo medio lungo la proposta,osservando come vivono coloro che la praticano, fa breccia.

Ma come fare per avviare da subito questo processo e crescere nuove generazioni sane? La risposta ovvia sarebbe: basta la famiglia. Giusto, ma in parte; sia perche’ le famiglie sono variegate oggi ma soprattutto perche’ la loro forza sarebbe insufficiente di fronte al gigante dell’immaginario collettivo ancora infarcito di consumo e crescita scriteriata.

Allora mi pare che possa essere maturo il tempo (vista anche l’urgenza dei tempi) di avanzare una proposta ufficiale di insegnamento di pratiche di decrescita nelle scuole di ogni ordine e grado. So molto bene che molti insegnanti nel piccolo, da infiltrati quasi, gia’ lo fanno magari con programmi extra nelle ore pomeridiane, ma a mio parere non basta e si rischia di dare un messaggio sbagliato tipo: “C’e’ anche la decrescita quando avete tempo libero”.

Non credo sia questo il messaggio che debba passare ma l’esatto contrario. Le buone pratiche e la sana teoria devono diventare un habitus quotidiano e riconosciuto come presenza accreditata e valida. La scuola, nonostante la situazione disastrosa in cui versa da anni, svolge ancora questo ruolo, senza dimenticare che esistono esempi eccellenti di scuole anche in Italia sempre di ogni ordine e grado.

Del resto ne guadagnerebbe anche il sistema scuola che potrebbe proporre programmi davvero innovativi unendo ala teoria una sana arte pratica sin dalle scuole dell’infanzia con le dovute modalita’.

E’ difficile? Utopico? bene, allora va fatto perche’ la storia ci insegna che le grandi rivoluzioni – quelle che sono durate nei secoli e durano ancora e si sviluppano, sono tutte state bollate come utopiche e difficili. Siamo sulla strada giusta, e’ tempo che nelle scuole gli insegnanti sensibili e gia’ formati alla decrescita, da infiltrati (nel senso buono e simpatico del termine) avanzino proposte ufficiali. Sperando di ricevere proposte ed esperienze gia’ in atto, il futuro lo si costruisce nel presente.

di Alessandro Lauro (Mdf Sorrento)

One thought on “Gli infiltrati: una proposta da Mdf Sorrento”

  1. non direi che sia utopia… direi piuttosto che la decrescita dovrebbe entrare nelle scuole NECESSARIAMENTE. Esattamente come un’educazione alla cittadinanza sana e consapevole, ed invece esistono le “materie” ma non esiste “educazione civica”. Per il funzionamento del sistema, probabilmente, é irrilevante, una perdita di tempo, se non addirittura dannoso crescere dei cittadini sani e consapevoli.

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