Si dice spesso che la decrescita si regge su precisi pilastri senza i quali perderebbe valore e forza. Tutto vero e aggiungo che i pilastri necessitano di essere di materiale di prima scelta, duraturo e sicuro. Ecco perche’ resto convinto che sia sempre bene andare in profondita’ nelle cose che si fanno cercandone le motivazioni profonde che nei momenti di secca, danno quel supplemento di forza che reggono la casa. I pilastri appunti.

In questa riflessione, breve, mi piace accennare al motivo del mangiar sano, che andrebbe insegnato nelle scuole e nelle famiglie (noi circoli mdf dovremmo attivarsi seriamente in questo). Senza dilungarmi troppo in analisi scientifiche, tutti o quasi sappiamo che spesso nel piatto nel quale mangiamo non c’e’ tutta a genuinita’ che meritiamo e che la natura e’ in grado di garantirci. I motivi sono tanti e legati sempre al maledetto denaro delle multinazionali e alla sete del potere e del controllo che sempre possono corrompere il cuore degli uomini. Ma non e’ questa la sede (per ora) di analisi approfondite sul tema.

Mi limito a considerare il mangiar bene dal punto di vista squisitamente (e’ il caso di dirlo) antropologico. Perche’ mangiar bene? e soprattutto perche’ cucinare bene? quando si prepara da mangiare per se e poi anche per gli altri, cosa stiamo dicendo e facendo in profondita’? Domande queste che non sempre (o forse mai) ci siam fatti, eppure sono queste che possono motivarci e spronarci nel pretendere il cibo giusto e buono per tutti.

Ecco io penso che quando uno vuol dire ad un’altra persona “ti voglio bene”, senza farlo a parole, gli fa bene da mangiare. Facendogli bene da mangiare, scegliendo i cibi adatti e buoni, dedicando una buona parte del suo tempo (cucinare bene e’ un’arte, quasi una meditazione, presenti a se stessi…altro che preparati precotti!) e’ come se gli stesse dicendo : “voglio che tu stia bene e che viva e che sia felice”. Dovremmo pensarci di piu’ quando sediamo a mensa a casa o da ospiti e troviamo un piatto pronto: qualcuno ha perso del tempo e cu sta dicendo in qualche modo che ci vuol bene. Ecco perche’ credo sia giusto fare i complimenti a chi ci ha preparato bene da mangiare. Pensiamoci non lo facciamo quasi mai dandolo per scontato e non leggendo dietro quanto di grande ci sia. Lo stesso vale quando siamo noi a preparare qualcosa per i nostri cari, amici, moglie, marito, compagno o compagna, senza alcuna distinzione.

Si, saper conoscere gli ingredienti, mescolarli sapientemente, prepararli e presentarli bene con semplicita’ ma senza sciatteria, saper far da mangiare e’ una grande va di umanizzazione che ci riporta dentro noi stessi dove ritroviamo anche tutti coloro che amiamo e per i quali desideriamo vita e bene.

Alessandro Lauro (Mdf Sorrento)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *