C’è una candidata alla regione Lombardia per il Movimento 5 Stelle, Pacher Amanda, insegnante di scuola primaria che, ponendosi il problema di colmare il gap tra le sue attuali competenze e i compiti che potrà svolgere se venisse eletta, ha stabilito che l’unica soluzione possibile era, da un lato limitare gli interessi sui quali concentrare la propria attenzione e dall’altro che questi dovevano coincidere con la comunità della quale faceva parte. Avendo molto chiaro che la comunità è definita da quelle persone che entreranno in relazione con lei perché condividono temi a loro comuni ed essendo questa più ampia del numero di persone che attualmente frequenta si è posta il problema di implementare una soluzione a questo scenario.

Frequentando nel mondo reale un circolo del Movimento della Decrescita Felice, ha steso un ‘elenco di parole legate a quell’ambiente. Le ha chiamate Semi ed ad ognuna di queste ha legato una piccola descrizione, un’immagine ed un numero. Ha fatto in modo, grazie ad un amico, che fossero tutte riconoscibili come parte di un tutto indipendentemente dal fatto che qualcuno le incontrasse tutte insieme o una alla volta. A questo punto avendo le parole delle quali voleva acquisire competenze le ha diffuse nei vari social network da Pinterest Instagram, da Facebook a Twitter con il duplice scopo di definire da un lato la comunità (quelli che non le accetteranno non la seguiranno più o peggio non inizieranno mai a farlo o se lo riterranno interessante potranno spargere la voce in giro) e dall’altro a vedere se degli esperti, magari provenienti dalle comunità che realmente frequenta, avrebbero contribuito ad aumentare il suo bagaglio culturale.

Questo lavoro sta andando avanti da un pò e il numero di persone che la frequenta nelle varie comunità si è assestato e dall’altro i contributi di approfondimento hanno iniziato ad affluire in modo costante alimentando sia i canali stessi, raggiungendo quindi tutti i membri di questo strano mondo virtuale, sia le  collezioni dove i contenuti sono organizzati per argomenti. Queste collezioni vengono a sua volta rimesse in circolo contribuendo a sistematizzare gli argomenti e laddove si è trovato il tempo questo materiale è stato utilizzato come fonte per scrivere articoli per un blog che in qualche modo sintetizzassero il seme stesso.

Nel frattempo qua è là sono comparsi degli approfondimenti che hanno lo scopo di chiarire il senso del progetto. L’unico modo per superare il concetto di rappresentanza è quello di fare delle cose insieme. Chi naviga tra i vari social non troverà mai l’evento dove il candidato parla e gli elettori che devono ascoltare in religioso silenzio le sue verità ma troverà testi, immagini e quant’altro provenienti da tutti i soggetti che stanno parlando tra loro.

I nuovi strumenti  permettono di superare le distanze spaziali e anche le diacronie temporali permettendo di creare collegamenti tra singolarità diverse. Bisogna inventarsi modi perché questo avvenga, ma visto che tutto è nuovo bisogna avere fantasia, ma soprattutto tentare perché è il fare che crea la comunità. Sicuramente sapere con quante informazioni abbiamo a che fare e che sia oggettivamente difficile farsi un’idea di un problema aiuta, ma conoscere che ci sono persone che tecnicamente affrontano questi argomenti è di grande conforto. Avendo chiaro che cos’è un oggetto sociale è possibile parlare di argomenti complessi non perdendo mai di vista che alla fine quello che dobbiamo fare è vivere meglio la nostra vita.

La campagna elettorale è un’occasione d’oro per ragionare su queste cose perché è un periodo dove le persone di comunità territoriali ampie rientrano per un attimo in possesso del loro potere nei confronti di chi le governa. Per un attimo si liberano energie lungamente sopite ed è sfruttando questa attenzione che è possibile parlare di cose importanti per tutti noi. Ad Amanda interessa il percorso, ha capito l’importanza di quest’occasione e sicuramente il risultato che sta ottenendo è bello.  Questo percorso andrà avanti in ogni caso, ma se lei venisse eletta dovremo tutti insieme strutturare questa esperienza in modo tale che sia normale costruire strumenti che siano in grado di risolvere problemi concreti, emersi da comunità che li percepiscono come tali.

Marco Garoffolo (Mdf Milano)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *