In procinto della partenza, nutro una grande soddisfazione e un certo orgoglio: vado a costruire una scuola professionale (di panetteria e pasticceria) in terra cruda, legno e bambù per i bambini di Cerro la Granadilla, piccolo villaggio nei pressi di Città del Guatemala. All’arrivo il senso di spaesamento è prevalente. Ciò che mi circonda è, in una parola, “diverso”. Poi, il programma serrato della giornata dell´autocostruttore rende tutto di una semplicità folgorante. Ed è subito familiare.

H 6.00 la voce della sveglia: “Sono le sei. È ora di alzarsi”. H 6.30 una colazione energetica per iniziare. H 7.30 rapida riunione per organizzare il lavoro della giornata. H 8.00 un salto in officina a raccogliere gli strumenti da cantiere. H 8.30 si inizia: spala la terra, setaccia la terra, versa la terra, batti la terra, leviga il legno, spazzola il legno, spennella il legno, inchioda il legno, raccogli le canne, secca le canne, pulisci le canne, taglia le canne. H 11.00 una rapida merenda per riprendere le forze spezza il ritmo serrato dell´attività. H 12.30 stanchezza e fame cominciano a farsi sentire. H 13.30 un abbondante pranzo per rigenerarsi. H 15.00 si ricomincia: spala la terra, setaccia la terra, versa, batti, leviga, spazzola, spennella, inchioda, raccogli, secca, pulisci, taglia… H 18.00 il cantiere chiude, tutti a casa, doccia, cena, letto.

Nel frattempo: mi sono goduta uno sguardo al sole dell’alba, gli “hola” e gli abbracci dei bambini che mi scorrazzano intorno curiosi, la brezza (si spera) che alleggerisce il sole cocente dell’equatore, i colori vivi da cui sono circondata, il profumo dell´aria aromatica, la luce intensa delle stelle fitte.

Partendo un giorno per un’esperienza di autocostruzione in Guatemala, un po´ ci si innamora, della terra.

“Terra” come: (a) corpo celeste appartenente al sistema solare, con movimento di rotazione attorno al proprio asse e di rivoluzione attorno al Sole, (b) il globo terrestre, in contrapposizione al cielo, (c) l’ambiente dove l´uomo vive, il globo terrestre con i suoi abitanti, (d) parte solida della superficie terrestre emergente dalle acque, (e) suolo, pavimento, qualsiasi superficie su cui poggia un corpo, (f) punto di un circuito elettrico con potenziale prossimo allo zero, quale è quello della superficie terrestre, (g) materiale di cui è costituita la parte meno profonda della crosta terrestre, (h) l’elemento in cui crescono le piante, terreno agrario,  (i) città, borgo, luogo abitato, (l) sostanza naturale non compatta e della consistenza della polvere, (m) argilla o creta usata nella produzione di ceramiche.[1]

Terra come: (N) materiale da costruzione.

Ogni giorno quel muro sale di qualche decina di centimetri.

Nello spazio-tempo dell’autocostruzione ci si sente pieni ma leggeri, impegnati ma sereni, stanchi ma liberi. Saranno il lavoro manuale, la scarsità delle “merci” e la ricchezza della risorsa “bene”, la terra umida, la pelle imbrunita dal sudore faticoso, il sapore dell’orto, la papaya arancione sotto il cielo profondo, lo stile “essenziale” nella natura vivente, la purezza dello scambio reciproco; sarà la decrescita felice?

Ogni giorno, con quella terra, ci si avvicina di qualche decina di centimetri al cielo.

“Poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell’ultimo di voi non sarà appagato”.
(Kahlil Gibran, Il Profeta)

[1]Lemma „Terra“, Dizionario online Zingarelli 2013. <http://dizionarionline.zanichelli.it/dizionariOnline/#zingarelli>

Chiara Tagliaro (architetto) – scritto per Mdf Milano

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