Che cosa cambia dalla mezzanotte del 1 gennaio? Ogni anno si ripete lo stesso rito. Botti, danze, baci, auguri. Aspirazioni e desideri si affollano e si scontrano nell’etere e nelle strade di tutto il mondo. Una massa di energia, confusa e spesso banale intasa il pianeta; o meglio una parte del pianeta terra. Miliardi di persone che si dicono auguri, sperando che qualcosa finalmente cambi, mentre altri (e più) miliardi di esseri viventi (conosciuti e molti ancora sconosciuti – basti pensare agli abissi del mare) non si scambiano nessun tipo di augurio.

Che cosa dovrebbe cambiare infatti? tante cose ci diremmo (e diciamo) noi. Eppure spesso non cambiano, o se cambiano non lo fanno mai come vorremmo, come desideriamo, come auspicavamo tra un cenone pesante e i fiumi di alcol e i nasi all’insù a guardare i fuochi. Perché in effetti dalle 23:59:59 secondi e il secondo dopo cambia nulla. Lo sappiamo. Eppure noi uomini abbiamo bisogno del tempo. E’ giusto, ci serve per scandire la giornata, le cose da fare; per riposare o lavorare. E’ una convenzione nostra ma anche della stessa natura che del giorno e della notte, del sole e della luna ha fatto – con la sua innata sapienza – il suo archetipo per creare intere stagioni perfettissime, che noi stiamo alterando.

Ecco noi viviamo nel tempo, bello o brutto che sia, vi siamo immersi. Vi segniamo le date, le leghiamo a luoghi e persone. Alcune volte sono piacevoli, altre tristi, dolorose. Mai come il primo di gennaio siamo tutti nel tempo e lo carichiamo molto, forse troppo di attese. Ecco allora che per questa fine di anno o inizio di anno, l’augurio che faccio è quello di vivere fuori dal tempo. I saggi, i grandi saggi di ogni tempo hanno sempre celebrato il “senza tempo”, cioè quella parte sottile del nostro animo, del nostro spirito che vive nel profondo e che vive fuori dal tempo. Quelle, che lo sappiamo o no, è la casa dell’anima. Quella parte di noi che già c’era quando venivamo formati nel grembo di nostra madre e che continuamente ci crea. E lo fa fuori dalla nostra dimensione di tempo.

Nella nostra società super industrializzata, abbiamo smarrito questo segreto, che per gli antichi era irrinunciabile. Ed ecco che sono sorti i disagi, le sofferenze. Alle date leghiamo ricordi, persone, tempi andati, aspettative puntualmente disilluse. Ma la nostra anima, quella parte sottile di ognuno di noi che ci rende unici non sa che farsene di semplici convenzioni comuni a tutti. Ognuno è diverso. Ognuno di noi vive nel “senza tempo”.

Per intenderci, pensiamo ad una delle esperienze che tutti noi abbiamo fatto almeno una volta nella vita: l’innamoramento. Quando siamo innamorati e quando siamo con la persona amata, tutto il resto si ferma. Il tempo si ferma, siamo come sospesi in uno stato di gioia perenne e ci accorgiamo del tempo solo quando siamo costretti ad interrompere per il normale sovvenire delle occupazioni quotidiane.

Balzac, che aveva capito benissimo questa cosa, scriveva : “in un’ora d’amore c’è tutta una vita” (Honorè de Balzac, “la pelle di Zigrino” Garzanti, 2011). Il tempo dell’amore appartiene ad un’altra dimensione dell’anima, dove le cose non si misurano con il tempo cronologico.

Allora l’augurio qual è? di vivere i prossimi giorni “Fuori dal tempo”, di dare più spazio al mondo interiore, di guardare questo mondo interno che da solo può trovare le soluzioni ideali per ognuno di noi. Dare spazio all’amore, ad atti d’amore. Del resto la decrescita felice come è nata? Da qualcuno che ha avuto il coraggio di guardare il disagio di una vita non più felice e di scendere in profondità, dando spazio alla creatività, attingendo quotidianamente a risorse interiori infinite, credendo che le scintille d’infiniti – quali sono gli atti d’amore – potessero essere migliori di tante altre cose. Le vere rivoluzioni partono sempre dal di dentro, dal profondo dell’anima, senza troppo clamore, quotidiane, inarrestabili, perché nessun tempo cronologico può trattenerle. Vivono fuori dal tempo, e se vivi ogni giorno qualche minuto in questa dimensione, ti stai prendendo cura di te, stai curando la tua anima, stai realizzando te stesso perché poggi i piedi nella casa dell’anima e questo ti porterà a trovare nuove prospettive, un nuovo lavoro, un nuovo amore, una nuova vita, che è quello che tutti quanti noi desideriamo.

Buon 2014 a tutti.

Alessandro Lauro

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