C’erano una volta due fratelli, Pil e Fil.

Pil era un ometto basso e grassoccio, sempre ben vestito e con la pipa in bocca, capelli impomatati e scarpe lustrate.

Era sempre di fretta e pieno di cose da fare e correva su e giù per tutta la città con una valigetta nera colma di  impegni e di riunioni.

Amava essere alla moda e comprarsi tutto quel che gli piaceva: giacche di leopardo, pantaloni di serpente, occhiali da pioggia, cellulari che facevano il caffè, automobili al pistacchio, lavastoviglie che suonavano il contrabbasso.

Ma per comprarsi tutta questa roba doveva guadagnare un sacco di soldi, e così lavorava e lavorava senza sosta; lavorava di giorno e di notte, lavorava mentre si lavava i denti e sotto la doccia, lavorava quando era in vacanza e con  la febbre, e pensate, riusciva a lavorare anche quando dormiva.

Si teneva libero solo un paio di minuti al giorno per fare i suoi acquisti, ma poi non riusciva mai ad usarli, perché doveva rimettersi al lavoro.

Il povero Pil era così impegnato a lavorare che non aveva mai tempo per fare due chiacchiere al bar con gli amici ed era sempre malaticcio, perché non trovava un momento per curarsi.

Fil invece era alto e smilzo, si vestiva con  gli abiti dell’anno scorso e il suo cellulare non faceva il caffè. Lavorava la metà del tempo di Pil e si comprava molte meno cose, ma il resto della giornata lo passava a uscire con gli amici, a guardarsi un film, a leggere il giornale e ad annusare i fiori al parco.

Era calmo e rilassato e si godeva le giornate.

“Hei Pil, lavori troppo” gli diceva Fil “vieni con me al mare!”

“No! Devo lavorare!”

“Ma sei già ricco come un pascià, prenditi una pausa e divertiti un po’”

“No! Mi diverto già così, più lavoro più guadagno e più posso comperare!”

“Ma cosa te ne fai di tutta quella roba se lavori sempre?”

“Io sto benissimo così!”

Non c’era verso di convincerlo e così Pil se ne tornava di corsa a lavorare, che già aveva perso troppo tempo a parlare col fratello.

Ma i giorni passavano, i prezzi aumentavano, il lavoro triplicava e Pil correva su e giù a più non posso per stare dietro all’economia. Si teneva così al passo con la moda che si prese anche l’ultima influenza arrivata dal Madagascar nuova nuova di zecca!

“Pil, stai esagerando!” gli diceva ancora Fil.

“Io sto benissimo così!” gli rispondeva Pil.

“Non stai bene affatto! Hai la faccia grigia come il marciapiede e una tosse da cavallo!”

Ed era proprio vero, quel poveretto aveva una faccia tanto stanca e sciupata da far spavento a chiunque lo incontrasse.

Così Fil lo prese per l’orecchio e se lo portò in vacanza.

Pil vide i prati, i fiori e i mari, le montagne e i laghi, e invece che un sacco di soldi, si fece un sacco di amici e scoprì che era molto meglio così, perchè con gli amici ci poteva chiacchierare e giocare a carte, mentre i soldi non spiccicano mai una parola e a giocare a carte  proprio non sono capaci, e se provi ad insegnarglielo, quelli ti guardano come baccalà.

 

Estratto tratto dal libro, Il Mangiamondo e altre eco favole” di Irene Messina. Illustrazione di Emiliano Bruzzone.

“Il Mangiamondo e altre eco favole”, personaggi buffi e stravaganti si trovano ad avere a che fare con l’inquinamento dei mari, gli OGM, la deforestazione, la caccia, il consumismo, la desertificazione, il riciclo dei rifiuti, il riscaldamento globale, in modo spiritoso e facile da comprendere.

Ogni favola fornisce una soluzione al danno ambientale, risolvendo la storia con un “eroe” (in cui il bambino si possa identificare) che ristabilisce l’equilibrio, con la redenzione del “cattivo” che ha provocato il danno o semplicemente con un consiglio dell’autrice a non imitare il personaggio o il comportamento nocivo.

Coronano le favole 16 illustrazioni freschissime e originali del giovane disegnatore e caricaturista alessandrino Emiliano Bruzzone.

L’obiettivo delle eco-favole è chiaramente quello di rendere la sostenibilità e l’ecologia alla portata di tutti e di far conoscere soprattutto ai bambini le problematiche ambientali.
“Il Mangiamondo e altre eco favole”  vuole dunque esortare i più piccini ad adottare comportamenti rispettosi della natura e dell’ambiente, così che possano contribuire a salvare il pianeta con il loro piccolo aiuto e dare il buon esempio anche ai grandi.

Per ulteriori informazioni e contenuti speciali sul libro potete visitare la pagina facebook del libro.

MDF TORINO

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