C’è una meravigliosa fattoria didattica sulle colline umbre sopra il lago Trasimeno, si chiama Panta Rei (“tutto scorre”). E’ costruita con paglia e terra cruda sulle ceneri di un incendio. E’ uno di quei luoghi speciali dove si respira l’aria di un mondo nuovo, dove si vede e si tocca con mano una alternativa concreta, dove si sente forte la spinta a creare una società migliore e si alimenta la speranza che un futuro sostenibile sia davvero raggiungibile.

In questo posto simbolo di rinascita, che deve la sua esistenza a sognatori che lottano per i loro ideali senza  arrendersi alle difficoltà, proprio qui, si  sono riuniti per muovere insieme i primi passi una ottantina di Agenti del Cambiamento di tutte le età, con diverse professionalità, talenti e passioni. Sono venuti dalle montagne del Nord, dalle spiagge del Sud, dalle isole, dalle pianure e dai laghi. Sono maestri di strada, ricercatori, artisti, produttori di documentari, attivisti nel sociale e per l’ambiente, politici, imprenditori sociali, giornalisti, economisti, agricoltori, medici,… un variegato gruppo di persone, che sono già all’opera nel loro proprio ambito per costruire passo dopo passo una Italia migliore, pacifica e sostenibile.

Si sono ritrovati in tanti, ben sapendo di non essere tutti presenti, perché sono migliaia e migliaia le persone, le associazioni e le imprese che sparse lungo la penisola stanno già trasformando la nostra società. Questa Italia in transizione è ben descritta dalle decine di interviste raccolte nel portale di Italia che cambia a cui bisogna sommare le tante storie che pur non visibili, sono già realtà.

A Panta Rei ci siamo anche noi decrescenti, abbiamo risposto alla chiamata di cambiamento tirati da quel filo invisibile che è lo stesso che ci muove tutti i giorni nella nostra ricerca di una vita più saggia e consapevole. Anche noi qui, curiosi di confrontarci sugli stili di vita, sulle azioni concrete, sui progetti da condividere e sulle visioni del mondo.

E’ stato un fine settimana intenso che è servito a farci conoscere personalmente e a interconnettere le esperienze esistenti sul territorio nazionale in modo da moltiplicare le potenzialità delle singole iniziative. Sono stati due giorni di dibattiti e progettazione, accompagnati da giochi e canti, con la testa piena di sogni per il futuro della nostra cara Italia. Divisi in gruppi di lavoro, usando tecniche di facilitazione come l’ Open Space Technology e il World Café, abbiamo parlato quasi ininterrottamente raccontandoci i nostri passi e condividendo i nostri saperi, spaziando dall’educazione alternativa, agli stereotipi della nostra società, dalla politica partecipata, all’arte come forma di comunicazione, dalle alternative economiche, al cibo come prevenzione, riflettendo su come diffondere una maggiore consapevolezza dell’epoca storica di cambiamento che stiamo vivendo.

Ci siamo salutati portando a casa una grande rete di connessioni, gruppi di lavoro nazionali e la condivisione dell’ambizioso progetto di Italia che Cambia per mettere in contatto il maggior numero possibile di iniziative sul territorio (qui si trova una prima mappatura che fa parte di questo progetto).

Questa potrebbe anche sembrare una favola per sopire le preoccupazioni sul futuro che avanza e far addormentare tranquilli i bambini nei loro lettini, ma invece non è ora di andare a dormire, questa è la realtà! Esiste già una Italia che si sta risvegliando e sta aprendo gli occhi!

Gli Agenti del Cambiamento si sono incontrati e hanno mosso i primi passi di un lungo viaggio, ma questo cammino è fatto anche da ciascuno di noi, giorno dopo giorno, tenendo ben salda la rotta verso cui puntare, individuando le opportunità che il cambiamento offre e ricordandoci che non siamo soli, perciò auguriamo a tutti un “buon cambiamento!”

Martina, Jean-Louis, Elena

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