Fra poco più di un mese i potenti della Terra si riuniranno a Parigi al COP 21 per definire un nuovo piano di riduzione delle emissioni globali di gas serra, da cui dipenderà il futuro del mondo intero. E’, però, in corso una mobilitazione mondiale per far pressione affinché la decisioni prese possano davvero rappresentare una svolta decisiva.
Come Movimento per la Decrescita Felice riteniamo fondamentale mobilitarsi tutti insieme per far sentire la nostra voce. La CO2 non conosce confini e, se tutto il mondo non agirà di concerto, sarà davvero difficile vincere la sfida dei cambiamenti climatici. E’ vero che gli interessi dei decisori sono molto condizionati dall’economia e dagli interessi delle grandi multinazionali, ma i politici rappresentano pur sempre le loro nazioni e i loro cittadini. Quindi se in tutto il mondo saremo in tanti, in tantissimi, a farci sentire non potranno non ascoltare la nostra voce! A decidere saremo in fondo un poco anche tutti noi, quando decideremo il 29 Novembre di scendere o meno in piazza.
Dall’altra parte riteniamo che mobilitarsi oggi sia una condizione necessaria, ma non sufficiente. Crediamo sia fondamentale da una parte dire anche no al meccanismo che è alla base dell’insostenibilità dell’attuale sistema socio-economico (e quindi alla radice dei cambiamenti climatici), ovvero dire no alla crescita illimitata ed indiscriminata della produzione e dei consumi, la quale sta sacrificando, sull’altare del produttivismo, l’ambiente e la giustizia sociale.Ma non è sufficiente dire no. Riteniamo che di fronte al lento declino dell’attuale sistema sia d’obbligo proporre un’alternativa. Un’alternativa esiste e noi pensiamo possa essere la decrescita, intesa non come la recessione o il ritorno all’età della pietra, ma come un balzo in avanti, come “un appello per il ridimensionamento della produzione e dei consumi nei paesi industrializzati, avente un carattere redistribuivo e condotto democraticamente, come mezzo per raggiungere la sostenibilità ambientale, la giustizia sociale e il benessere”.1
Questa alternativa non parte da grandi scelte calate dall’alto, ma dai nostri piccoli gesti quotidiani. Siamo noi i protagonisti del cambiamento!
E’ sul territorio – attraverso la costruzione di piccole comunità, di reti sociali e relazionali alternative, attraverso la pratica di differenti stili di vita, di progetti alternativi – che possiamo sovvertire l’attuale immaginario legato alla crescita economica e decolonizzarlo per costruire poi un paradigma culturale alternativo. E’ qui che si realizzano le cosiddette “nowtopias” (ora-utopie), vere utopie che prendono vita concretamente nel qui ed ora “come se” fossimo già nella società che ci pre-figuriamo. Sono i cosiddetti spazi prefigurativi che molti autori ci dicono avere un’enorme forza nel riconfigurare l’immaginario collettivo, là dove risiede davvero il potere, le catene con la quale questo sistema socio-economico ci tiene sotto scacco. Difficile, ma non impossibile in una logica di complessità: il battito (controcorrente) di una farfalla può, infatti, far nascere un ciclone dall’altra parte del mondo!
Riteniamo fondamentale ragionare sui cambiamenti climatici a partire da quest’ottica di tipo propositivo. Per questo da oggi parte la nostra campagna di comunicazione “decrescente” che darà ampio spazio ad articoli su cambiamenti climatici, decrescita e sostenibilità, organizzata da MDF in collaborazione con Decrescita Felice Social Network, Italia che Cambia, l’Associazione per la Decrescita ed un partner internazionale d’eccezione: Research and Degrowth. Invitiamo, inoltre, a partecipare alla campagna tutte le realtà che si riconoscono in questa prospettiva.

La nostra idea con la campagna è quella che varie realtà (circoli mdf, italia che cambia, transitiontown, etc) si attivino per promuovere un coordinamento fra le associazioni/realtà locali per fare una grande manifestazione il 29 Novembre nelle loro città (utilizzando la piattaforma Avaaz). Questo non deve però essere un arrivo ma un punto di inizio per far rete fra le varie associazioni e costruire insieme localmente un Altro mondo davvero sostenibile.
Chi è interessato a pubblicare un contributo ce lo segnali scrivendo a: mdfdirettivo@gmail.com

Jean-Louis Aillon

Presidente del Movimento per la Decrescita Felice

 

1 Demaria, F., Schneider, F., Sekulova, F., & Martinez-Alier, J. (2013). What is degrowth? From an activist
slogan to a social movement. Environmental Values, 22(2), 191-215.

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