Mai come in questo periodo le parole “decrescita felice” sono usate per fare titoli di giornali senza approfondirne il senso, senza alcuna considerazione sul fatto che una società improntata sul concetto di crescita illimitata e dello spreco in un mondo con risorse limitate, rappresenti un approccio che ha già dimostrato tutto il suo fallimento.

Leggendo questo articolo de La Stampa, la prima impressione è che le domande poste nel sondaggio siano strutturate a tavolino per poter ottenere una certo tipo di risposta. Anche Libero ne parla qui.

Nonostante ciò emerge un dato significativo: “In generale, il 15,6% ritiene che una maggiore qualità dello sviluppo deve avvenire riducendo il ritmo della crescita (11,8%) e il 3,8% pensa che il benessere accumulato sia più che sufficiente: la strategia è quella di difenderlo”.

di Lucia Cuffaro, Pres. Movimento per la Decrescita Felice

One thought on “Decrescita felice: sulla bocca di tutti, nella testa di quanti?”

  1. Ho già segnalato che il nome “decrescita felice” si presta purtroppo a fraintendimenti (quando si è in buona fede) e a mistificazioni (quando si è in mala fede).
    Ho notato anche io un uso ed un abuso del termine sui media, per equiparare “decrescita” a “recessione”.
    Maurizo Pallante ci spiega da anni la differenza tra i due concetti.
    Mi rendo contro che forse è un po’ complesso trovare un altro nome al posto di “decrescita”, ma credo che occorra lavorarci sopra.

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