La Conferenza Unificata svoltasi l’8 Luglio 2010 tra Stato e Regioni ha approvato il nuovo Conto energia, ossia il sistema d’incentivazione per il fotovoltaico che entrerà in vigore dal 1° Gennaio 2011 e resterà valido fino al 31 Dicembre 2013. Approvate nella stessa sede anche le nuove linee guida per l’autorizzazione unica alla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (art.12 del D.Lgs 387/2003), di cui eravamo in attesa da ben 7 anni.

Le notizie purtroppo non sono tutte positive. Ma nel complesso, onestamente, si tratta di un buon provvedimento.

Il nuovo Conto Energia prevede un taglio degli incentivi complessivo del 18% (con un tetto massimo di 1.000 MW) che, come si legge nel comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico “si traduce in un vantaggio per il consumatore. Infatti, grazie al contenimento degli oneri di sistema, questi non andranno a gravare più sul conto finale della bolletta elettrica“.

In pratica, nel corso del 2011 ci saranno tre variazioni di tariffe con un calo del 6% ogni quadrimestre. Scenderà poi ancora del 6% l’anno sia nel 2012 sia nel 2013, con un tetto massimo incentivabile di 2.000 MW per anno. Li definirei limiti allo sviluppo. Meglio di niente…

Ecco le principali novità:

A) Le installazioni saranno classificate in impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici e altri impianti fotovoltaici (si elimina la categorizzazione Integrati e Parzialmente Integrati. Inoltre si aggiunge una nuova categoria: impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative. Per esempio tutte quelle istallazioni con moduli o componenti speciali sviluppati specificatamente per sostituire elementi architettonici.

B) Gli impianti saranno maggiormente differenziati per fasce di potenza che, dalle precedenti tre, passano ora a sei: tra 1 e 3 kW; tra 3 e 20 kW; tra 20 e 200 kW; tra 200 e 1000 kW; tra 1000 e 5000 kW oltre i 5000 kW.

C) Riduzioni Le nuove tariffe, come abbiamo già accennato, andranno incontro ad un taglio del 6% ogni quadrimestre, a partire dal primo gennaio 2011, arrivando pertanto a fine anno ad un 18% rispetto a oggi. Discorso diverso per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2012 e nel 2013, per essi le tariffe saranno decurtate del 6% l’anno. Quindi si é deciso di favorire l’evoluzione tecnologica per gli integrati con caratteristiche innovative che beneficeranno di tariffe incentivanti secondo tre intervalli di potenza (1-20kW; 20-200kW, oltre 200kw) maggiori rispetto alle altre due tipologie e decurtate solo del 2% l’anno nel 2012 e 2013 (tabella riportante le nuove tariffe).

D) Gli obiettivi nazionali rimangono immutati, il target della potenza da installare entro il 2020 é di 8 GW  con un tetto di potenza incentivabile nei prossimi tre anni aumentato a 3 GW dai precedenti 2 GW con la possibilità di usufruire delle tariffe per ulteriori 14 mesi al raggiungimento del target. A ciò si aggiungono 200 MW per gli impianti integrati con caratteristiche innovative e 150 MW per gli impianti a concentrazione.

E) Il documento riporta anche “premi aggiuntivi”: una maggiorazione della tariffa fino al 30% per gli impianti in regime di scambio sul posto, in grado di ridurre di almeno il 10% l’indice di prestazione energetica dell’edificio su cui sono stati realizzati – da dimostrare con certificazione energetica – e del 5% per quelli che sorgono in aree industriali, commerciali o discariche, cave, siti da bonificare o installati in sostituzione di coperture in eternit.
Viene individuato un premio del 5% in base all’area in cui sorge l’impianto (discariche, cave, ex aree industriali, siti da bonificare) e se installato in sostituzione di coperture in eternit.

Quindi il provvedimento offre largo spazio all’innovazione tecnologica, con particolare attenzione al fotovoltaico a concentrazione, alle installazioni con sistemi di accumulo e a quelle ad alta integrazione architettonica. L’obiettivo e? orientare verso una maggiore efficienza complessiva e una minore impatti ambientale e paesagistico.

La Assosolare (Associazione nazionale dell’industria solare fotovoltaica) non é contenta di questo provvedimento. Il drastico decurtamento degli incentivi, secondo Assosolare, mettere in ginocchio un importante segmento del settore, quello dei grandi impianti su terra e su tetto, che rappresente oggi, circa il 50% del mercato fotovoltaico. Tiene inotre a sottolineare che sono a rischio 10mila posti di lavoro, oltre a quelli che potrebbero aversi con la crescita di queste tecnologie. I grandi investitori si allotanerebbero dal mercato, non vedendo più un guadagno minimo.

Purtroppo il settore é guidato dai privati, e questi costruiscono solo dove ci sia grande guadagno. Difatti Assosolare aderisce a Confindustria energia. Se invece fosse lo Stato, con una propria impresa (come lo era una volta l’Enel) a trainare il mercato, si creerebbero migliaia di posti di lavoro e ovviamente ingenti guadagni, magari da rinvestire in ricerca e sviluppo. Ora come ore é un’utopia. Si é già creata una casta di imprenditori-politici del settore rinnovabile, che appalta e riceve finanziamenti leciti e illeciti, che dirige le politiche economiche e sociali, che detta i tempi e che capitalizza sull’emergenza ambientale.

Preso in questo contesto, il Conto energia é una mosca bianca. Torno a ripetere che la tecnologia fotovoltaica non deve essere vista come una metodologia a se stante ma va inquadrata in un più grande sistema, basato non solo sulle fonti di energia rinnovabile, ma anche su nuovi modi di concepire l’edilizia abitativa e sulla diffusione di una cultura ecologica basata sul rispetto dell’ambiente in cui viviamo.

Mancano le basi per una “rivoluzione verde”. Per ora anche le energie rinnovabili sono un business dove si litiga fino all’ultimo euro. Ma cosa ci possiamo aspettare? L’intreccio é alla base della nostra politica. Finché perdurerà questa mostruosa istituzione mafio-massonica tutto rimarrà nelle mani di pochi e praticamente nulla sarà fatto per il bene comune.

Fonte: www.oltrelacoltre.com

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