"Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono"
Jean-Anthelme Brillat Savarin

DEGRADO AMBIENTALE
La constatazione di un disagio crescente che coinvolge l’intera società, ha indotto noi, come gruppo della decrescita di Mantova, ad iniziare una avventura  dai risvolti sociali e culturali
La distruzione del patrimonio naturale sia in tutto il mondo così come nel microcosmo di Mantova vede il deterioramento qualitativo e quantitativo dei tre elementi fondamentali: terra, acqua, aria. Ciò si verifica attraverso: la contaminazione del terreno con fertilizzanti, disinfestanti chimici, rifiuti e scarti industriali, e la conseguente contaminazione delle falde acquifere. L’inquinamento atmosferico sta raggiungendo dei livelli soglia oltre i quali non è previsto il ritorno.

IL RAPPORTO UOMO AMBIENTE
Il rapporto con l’ambiente (aria, acqua, etc.) nel nostro Paese e’ sicuramente malato. La condizione descritta per il nostro Paese è la stessa di cui soffre la nostra Città con l’aggravante che tutte le criticità accennate acquisiscono toni di drammaticità e di urgenza (polo industriale, scarichi, allevamenti intensivi, etc.)

IL RAPORTO UOMO CIBO
Anche il  rapporto col cibo, e’ da tempo malato, La stretta  relazione  fra alimentazione errata e malattie e’ oramai  ampiamente documentata. L‘esagerato apporto di proteine e grassi animali e la carenza di frutta, verdura, cereali integrali e legumi nella dieta, a partire dall’infanzia e’ causa di obesità, diabete, ipertensione, malattie cardio-vascolari, morbo di Parkinson, Alzheimer, tumori etc. Non esistendo programmi efficaci di educazione alimentare, le persone scelgono la strada del fai da te , che è sempre più costellata di errori grossolani.
Fortunatamente le malattie da sovralimentazione possono essere prevenute o guarite attraverso modificazioni dello stile di vita
Nel corso dell’ultimo secolo si è verificato, fra i popoli dell’occidente industrializzato, un progressivo spostamento dei costumi alimentari verso i prodotti di origine animale, che ha comportato uno sviluppo abnorme della zootecnia, ovvero di una fra le più devastanti attività produttive che mai siano esistite. In Italia il consumo di carne si è triplicato negli ultimi 50 anni. La zootecnia occupa il 30% delle terre emerse e il 78% dei terreni agricoli.
E’ la principale responsabile della distruzione delle foreste primarie, abbattute in gran parte per far fronte all’esigenza di sempre nuovi pascoli. Il pascolo è uno dei maggiori fattori di degrado del suolo e, nelle zone aride, è la principale causa dell’avanzamento dei deserti.
L’80 % della produzione di granaglie è destinato alla alimentazione animale. Questo tipo di zootecnia viene denominato dagli esperti “fabbrica di proteine alla rovescia “. Infatti per produrre un kg di carne servono circa 15 kg di cereali o di soia .
Anche i consumi di acqua sono abnormi. La zootecnia rappresenta una dei fattori di maggior consumo mondiale di acqua (per produrre 1 Kg di carne rossa occorrono 100.000 litri di acqua)
Recentemente è stato calcolato che la zootecnia è una dei maggiori responsabili della produzione di gas serra (18% delle emissioni mondiali contro il 14% del settore dei trasporti). Nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicati gli allarmi da parte della FAO, dell’IPCC, del World Watch Institute, di Greenpeace, dell’UNEP, organismo dell’ONU per l’ambiente e dell’UBA, agenzia tedesca per l’ambiente. Nessuna azione politica è però stata intrapresa e il disastro va avanti incontrollato.

IL ruolo della alimentazione biologica e del cibo a km 0  a tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente
Una alimentazione salutare non può prescindere  da una particolare attenzione alle sue componenti. La scelta alimentare non può oggi prescindere dalle seguenti domande :  da dove viene ?  Chi lo ha fatto ? Cosa c’e’ dentro? Sostanze potenzialmente tossiche possono essere presenti negli alimenti (diossine, pesticidi, nitriti e nitrati , fertilizzanti azotati,etc.) e causare malattie .
Il consumatore percepisce come puntualmente controllati ed analizzati gli alimenti “certificati”, ignaro che la certificazione è quasi esclusivamente conseguenza  di controlli documentali e le analisi, di tipo campionario sono effettuate o fatte fare dal produttore stesso. Quelle di enti terzi seguono criteri statistici a campione. In alcuni casi i controlli pianificati non vengono nemmeno effettuati in quanto l’ente certificatore non ha le risorse necessarie per far fronte alla domanda.
Inoltre spesso si verifica l’immissione sul mercato di prodotti certificati secondo un disciplinare, ma che in realtà non rispondono ai requisiti poiché contengono prodotti non previsti o addirittura “italianizzati”, come concentrati di vino sbarcati dalle navi o cagliate di formaggio provenienti dall’estero od oli che arrivano in cisterne da paesi extra CEE che diventano prima CEE, poi italiani ed infine del territorio specifico (es. olio turco che diventa greco, poi pugliese e quindi di un DOC).
Federalimentare riassume i dati allarmanti che riguardano le frodi in campo alimentare: a livello mondiale nel 2006 il fatturato del falso cibo italiano ha raggiunto quello della nostra industria alimentare. Accanto a questo quadro internazionale si affianca l’attività della malavita che ha individuato nel settore alimentare una nuova area di attività: gli scandali della mozzarella di bufala, fatta in Italia con il latte cileno o le ancor più recenti scoperte dei NAS su prodotti avariati rilavorati e messi in commercio descrivono bene una situazione che si può definire grave.

LA GLOBALIZZAZIONE DELLA SCELTA ALIMENTARE
Purtroppo con l’urbanizzazione (intesa come lontananza dalla realtà agricola) e l’ultimo salto generazionale, si assite alla scomparsa di una scelta  e una preparazione dei cibi resposabile : le giovani donne  non solo dedicano pochissimo tempo alla preparazione dei pasti , ma si recano a fare la spesa nei supermercati dove la “biodiversità” dei prodotti in offerta è minima e generalmente di provenienza industriale.
La sola difesa  contro questi rischi è quella di  ricorrere ad alimenti provenienti da agricoltura biologica  certificata e a km 0.

TRANSIZIONE AGROALIMENTARE
La parola transizione ricorre con sempre maggiore insistenza a indicare la via verso il superamento di questa situazione oramai conclamata e pandemica. Ma quanti si rendono conto dello spessore primario che le nostre scelte alimentari hanno nel determinarla?
Parliamo dunque di transizione agroalimentare. Essa ha un ruolo  decisivo in qualunque progetto di transizione complessiva che vada verso una riduzione progressiva dalla dipendenza dalle fonti fossili e verso un più sano rapporto fra l’uomo e tutto il resto della biosfera.

MOTIVAZIONI DI UNA SCELTA
Ed è proprio la necessità di dare una urgente risposta a questi problemi che ci ha spinto ad intraprendere una nuova impresa che possa incidere sull’etica , sulle abitudini  e sulla economia  dei nostri concittadini, che recuperi l’attenzione al rispetto dell’ambiente, alle persone che lavorano e ad un agire consapevole.

OBIETTIVI DEL CENTRO
Per questo l’ambito in cui vorremmo agire riguarda in primis il settore alimentare attraverso l’apertura di un Centro che propone la vendita di prodotti esclusivamente di alta qualità nutrizionale, da agricoltura biologica e biodinamica, che escludano l’utilizzo di prodotti chimici nocivi e/o manipolazioni industriali, e nel rispetto degli animali.
Si prediligerà una economia a “Km 0” allo scopo di abbattere le emissioni dovute ai trasporti, una filiera la più corta possibile che ci permetterà di favorire il risparmio energetico e il rapporto diretto fra produttore e consumatore.

STRUTTURAZIONE  DEL CENTRO

VENDITA DI PRODOTTI:
Vasto assortimento di prodotti alimentari biologici con particolare attenzione a:
– prodotto fresco: pane a lievitazione naturale, latte e derivati, frutta e verdura, …;
– alimenti per l’infanzia;
– alimenti base (farine, cereali, legumi, pasta, riso, conserve, vino, olio, …) in vendita sfusi o in “formati convenienza" a prezzi concorrenziali;
Prodotti ecologici per la pulizia della casa
Prodotti per l’igiene personale dell’adulto e del bambino: detergenti delicati con ingredienti naturali (non di origine petrolchimica) acquistabili anche alla spina;
cosmetici naturali;
pannolini lavabili per bambini;
salviettine biologiche e completamente biodegradabili;

LIBRI E RIVISTE
Libreria specializzata:
– Riviste specializzate sull’alimentazione biologica, vegetariana, medicine alternative, ecologia, …
– Libri dei settori: alimentazione biologica, vegetariana, salute e medicina naturale, decrescita, benessere psicofisico, sociologia, filosofia, antropologia, etologia, difesa degli animali, ecologia, omeopatia, autoproduzione, risparmio energetico, …

PUNTO ACQUA:
Accesso libero e gratuito per i clienti ad un punto di approvvigionamento di acqua naturale o gasata microfiltrata.

PRODUTTORI:
Si prediligeranno i fornitori di prodotti: Con elevato standard qualitativo; a filiera corta (produzioni locali e artigianali), per ridurre i consumi di energia e di traffico per i trasporti; che utilizzano, se necessario,  una o più materie prime del mercato equo e solidale all’interno dei loro prodotti; che rispettano l’ambiente, realizzando prodotti a basso impatto ambientale, materiali ecocompatibili e imballaggi facilmente destinabili alla raccolta differenziata.

PUNTO RISTORO
Il  Centro sarà dotato di un PUNTO RISTORO dove si potranno consumare colazioni, brunch, pranzi leggeri, spuntini pomeridiani e aperitivi, basati su gli alimenti biologici e a km 0,  distribuiti nel punto vendita del Centro.
Per questo scopo il punto ristoro sarà funzionante durante le ore di apertura del punto vendita e offrirà anche la possibilità di asportare cibi freschi, in antitesi a prodotti già confezionati, che inevitabilmente contengono additivi e conservanti dannosi per la salute.
La ristorazione seguirà i criteri di eticità, promozione della  salute, e rispetto dell’ambiente, valori che caratterizzeranno tutta l’attività del Centro. La proposta alimentare sarà quindi di alta qualità, vegetariana, con cibi leggeri e diversa quindi dalle offerte  tradizionali dei  ristoranti o dei numerosi punti ristoro per  "pausa pranzo", spuntini, aperitivi etc., che propongono cibi pesanti, mal digeribili, con elevato tenore di grassi nocivi e conservanti. Verranno offerti cibi serviti in piccole porzioni: cereali; legumi; formaggi; verdure; frutta; dolci; preparati nei modi più gustosi e diversi possibili, accompagnati da acqua gratuita oppure vino, birra, centrifugati , frullati, frappè, spremute, tisane, te , etc.
L’obiettivo è quello di offrire cibi leggeri e nutrienti, che non lo appesantiscano, e soddisfino la sua curiosità palatale. L’acquirente potrà esercitare una scelta mirata e consigliata allo scopo di soddisfare il gusto nel rispetto totale della salute, secondo i principi fondanti del centro.

FORMAZIONE
Il punto vendita sarà dotato di una SALA POLIVALENTE  che sarà sede disponibile per riunioni e incontri interculturali tra le associazioni sul territorio sensibili ai temi dell’ecologia e rispetto dell’ambiente, decrescita, gruppi di acquisto solidale, economie alternative, GAS e altro. Accoglierà inoltre diverse attività formative su vari temi.
Sarà punto d’informazione, con materiale informativo in consultazione gratuita (libri e riviste), sui seguenti argomenti:
– Detersivi fai da te;
– Ricette per autoproduzione di alimenti (pane, pizza, biscotti, yogurt, ….);
– Turismo ecocompatibile;
– Risparmio energetico ed energie alternative;
– L’importanza del riciclo e della raccolta differenziata;
– Ecologia e rispetto dell’Ambiente;
– Decrescita;
– promozione dell’allattamento materno;
Accoglierà  inoltre eventi e conferenze organizzate sui seguenti argomenti:
– Alimentazione  vegetariana e biologica;
– Scelte alimentari, ambientali ed etiche;
– Corsi di cucina vegetariana;
– Bioarchitettura, Bioedilizia e orti sinergici;
– Soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti;
– Decrescita;
– Transizione;
– Allattamento materno prolungato.
Sarà sede di corsi ed incontri organizzati sui seguenti argomenti:
– Trasformazione dei prodotti agricoli: marmellate, conserve e mostarde;
– Igiene alimentare: i rischi e le corrette abitudini alimentari;
– La tutela della tavola: frodi e sofisticazioni alimentari;
– Utilizzo di pannolini lavabili;
– L’arte del portare i bimbi in fascia;
– Decrescita.

Accoglierà inoltre una  limitata area dedicata alla proiezione in continuo di brevi filmati di sensibilizzazione riguardanti i seguenti temi
– Ecologia e rispetto dell’ambiente;
– Etica animalista;
– Agricoltura e alimentazione biologica;
– Educazione alimentare per le varie fasce di età
– Educazione alla attività motoria nelle varie fasce di età
– Soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti;
– Risparmio energetico ed energie alternative;
– Risparmio dell’acqua;
– Mobilità.
Il punto vendita sarà dotato di un’area bimbi appartata fornita di:
– Fasciatoio per il cambio;
– Poltrona dedicata all’allattamento;
– Giochi per intrattenere i più piccoli mentre i genitori fanno la spesa.

PROPOSTA ECONOMICA NUOVO CENTRO PRODOTTI BIOLOGICI
A completamento della lettera di presentazione, elenchiamo in modo più dettagliato la proposta economica.
 
LOCALI
Abbiamo già individuato i locali idonei: si tratta di due negozi attigui ma non comunicanti di circa 100 mq ciascuno situati nel quartiere di San Pio. Un negozio sarà adibito alla vendita, nel secondo ci sarà il punto ristoro con la sala polivalente.
Nel corso di un incontro con il proprietario dei locali abbiamo presentato il progetto, che è stato molto apprezzato. 
Abbiamo ottenuto informazioni sul regolamento condominiale,  sulle vetrine (disponibilità a montare vetri più belli degli attuali, antisfondamento e a risparmio energetico), sulla possibilità di mettere a nostre spese una pompa di calore (utile a ridurrebbe di molto le spese condominiali per il riscaldamento) e c’è già un proposta di massima per il contratto d’affitto (sia nella tempistica che negli aspetti economici.

NORMATIVE
Si sono prese in considerazione le osservazioni poste dall’ASL, sull’impiantistica, sui bagni e altro.

ASSETTO SOCIETARIO
Abbiamo valutato con una commercialista la soluzione societaria che più ci rispecchia e abbiamo scelto la cooperativa a mutualità prevalente che gode di benefici fiscali.

ASPETTI FINANZIARI
Tutti i soci sottoscrivono una quota minima di 25 euro, ma è indispensabile aprire ai soci sovventori, che investiranno quote da 500 euro o multipli di 500. Per coloro che investiranno nel progetto verrà riconosciuto un interesse annuo del 2% a partire dal secondo anno finanziario sotto forma di ristorno: in sostanza un buono spesa da utilizzare nel negozio. Le sottoscrizioni dei soci sovventori sono da intendersi vincolate per non meno di cinque anni, che potrebbero essere ridotti a tre per decisione del consiglio di amministrazione, nel caso le condizioni finanziarie lo consentano. Successivamente e compatibilmente all’andamento della cooperativa si potrà procedere, a richiesta, alla restituzione del capitale investito.

PERSONALE
La gestione del negozio prevede inizialmente due persone a full time e due a part time, più l’aiuto di qualche socio volontario.
Il punto ristoro prevede altre due figure già esperte nel settore della ristorazione, mentre la sala polivalente verrà gestita in forma di associazione con il contributo di tutti i soci.

TEMPISTICA
Entro la metà-fine di luglio verrà stilato un elenco dei possibili soci che sono disponibili a sovvenzionare la cooperativa, che in fase di start up dovrà disporre di circa 150.000 euro. Dopo la stesura del business plan sarà possibile formulare una cifra più coerente. In seguito, si procederà alla costituzione della Cooperativa presso il Notaio, che dopo circa 30 giorni diverrà operativa con l’iscrizione alla Camera di Commercio.

 

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