Stanno diventando numerosi i sindaci alessandrini  che vendono la salute dei concittadini. Il caso più vergognoso è il patto del Comune di Casale Monferrato col diavolo padrone dell’Eternit: migliaia di ammalati per asbestosi e mesotelioma pleurico, 1.800 morti fino ad oggi, forse altrettanti entro il 2020 considerato che insorgono 50 nuovi casi all’anno e che il periodo di incubazione è di 30 anni.  Il “diavolo” è accusato di disastro doloso ambientale permanente, cioè di strage: 20 anni di carcere in sentenza il 13 febbraio prossimo. Con lui il sindaco ha patteggiato l’elemosina di 18,3 milioni di euro (10 mila euro a morto) in cambio della revoca della parte civile al processo, fra lanci in consiglio comunale di monetine e urla violente dei famigliari delle vittime: “giustizia, vergogna, buffoni, traditori”.

Un altro patto col diavolo l’ha consumato la sindaco di Bosco Marengo acconsentendo al deposito di scorie nucleari di Fabbricazioni nucleari. In cambio il governo manda  soldi. Come li usa il Comune? A favore dell’ambiente e della salute? Per indagini epidemiologiche? Per accertare chi si è ammalato di nucleare e aiutarlo, risarcirlo? Niente affatto. I trenta denari sono usati per sistemare i bastioni, il tetto delle tribune del campo sportivo, la chiesa, il semaforo ecc. Così fanno anche la Provincia e i Comuni di Frugarolo, Alessandria, Pozzolo, Fresonara, Basaluzzo, Tortona. Così anche si spiega perchè nessuna di queste omertose amministrazioni ha preteso il Piano di emergenza nucleare per le popolazioni.

Intanto un altro “diavolo”  (Impregilo) vuole costruire l’inutile costosa (i primi due lotti finanziati per 1.600 milioni di euro) dannosa linea ferroviaria ad alta velocità Genova-Tortona e sta contattando i sindaci della Val Lemme per verificare quali opere compensative vogliono e quanto costano. Al Terzo valico sono d’accordo centrosinistra e centrodestra, dalla Regione alla Provincia. E a tanti sindaci non interessa nulla se un’opera è utile o inutile e dannosa: basta che il loro partito sia d’accordo e in cambio ti ricoprano di asfalto e cemento e non solo.

Intanto a Predosa il sindaco è sempre stato d’accordo fin dall’inizio alla centrale a biomasse progettata da Rava figlio. Ora è disponibile, in cambio di qualche soldino, a ritirare il ricorso al Tar al quale era stato obbligato dai cittadini e/o comunque a consentire l’avvio dell’impianto nocivo. Il Comitato Vivere a Predosa l’ha avvertito che si rivolgerà alla Procura. La centrale era stata autorizzata dalla Provincia (Rava padre).

Intanto le polveri sottili PM10 sono da mesi fuorilegge in tutti i centri zona alessandrini. Le ancor più micidiali micropolveri non vengono neppure misurate dall’Arpa. Eppure i sindaci non hanno preso provvedimenti seri per limitare l’inquinamento da traffico. Il sindaco di Alessandria, indagato dalla Procura dopo la nostra denuncia, è fermo al palliativo di abbassare a la temperatura nelle case. E si impegna ad incrementare il traffico con un faraonico (10-15 milioni di euro?) ponte sul Tanaro dopo aver abbattuto il ponte Cittadella (innocente dell’alluvione del ’94) quando basterebbe una economica passerella ciclopedonale.

Fonte: Medicina Democratica Alessandria

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