AAA cercasi mobilità sostenibile, perché quella delle aree metropolitane di tutto il mondo è a un punto di non ritorno. Le città sono bloccate. La presunta libertà che il trasporto privato doveva garantire ha provocato un’infelicità chiamata traffico. Nonostante la pubblicità continui a evocarle, la libertà e la velocità, si sono in realtà impantanate in ingorghi dove regnano stress e malessere.

In strada si soffre e si muore. Gli incidenti stradali costano all’Italia oltre 30 miliardi di euro all’anno, senza contare i drammi individuali. Fa praticamente 500 euro a persona (neonati compresi). È questa la vera tassa odiosa dell’Italia. Si tratta di due punti e mezzo di Pil: non occorre essere economisti per capire che ogni euro investito in sicurezza stradale si ripagherebbe abbondantemente.

Queste le ricadute sociali dell’attuale modello di mobilità. Quelle ambientali non sono da meno. Oggi il 25% delle emissioni di gas serra del nostro Paese arriva dal settore dei trasporti. Un dato preoccupante perché non tende a diminuire. Dal 1990 le emissioni dei trasporti sono aumentate di circa il 15%, confermandosi come il primo settore nazionale per emissioni di CO2. E poi c’è la questione costi. Quelli dei trasporti rappresentano la terza voce di spesa delle famiglie italiane, dopo  l’abitazione e i generi alimentari.

Costi dell’auto, perlopiù, visto che siamo tra i Paesi con il tasso di motorizzazione più alto al mondo: 60,67 autovetture ogni 100 abitanti contro una media europea di circa 46. Il costo annuale di un’auto media tra ammortamento, tassa di proprietà e assicurazione, carburante, manutenzione, parcheggi, pedaggi e multe, ammonta a circa 4500 euro l’anno. E sono ormai in tanti a non potersela permettere più. Lo dimostrano i 3,5 milioni di vetture che in Italia circolano sprovviste di assicurazione.

Ma risparmiare si può, sia in termini di emissioni, che di moneta corrente. Per chi volesse calcolare tali risparmi, da qualche settimana esiste un’applicazione per smartphone che consente di calcolare con una certa precisione quanti soldi si possono economizzare, anziché spenderli in carburante, e quanta CO2 si può evitare di mettere in atmosfera.  L’app si chiama “Bike My Money”, ed è collegata ad un localizzatore Gps che traccia con esattezza le distanze percorse ed esegue i relativi calcoli.

Ah, dimenticavo un dettaglio fondamentale: è necessario spostarsi in bicicletta.

Bibì Bellini

Fonte: Coopambiente.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *