Per tutti i circoli territoriali del Movimento per la Decrescita Felice e le associazioni che intendono proporre corsi da pubblicizzare attraverso Università del saper Fare devono aderire al

MANIFESTO UNIVERSITA’ DEL SAPER FARE

 

  1. I corsi devono essere proposti da ente senza scopo di lucro.
  2. Le finalità sono quele di incentivare, diffondere e agevolare il miglioramento della qualità della vita attraverso l’auto-produzione di beni, l’insegnamento delle tecniche e dei saperi artigianali, la trasmissione della conoscenza e il confronto fra le generazioni. Si prefigge, pertanto, di favorire stili di vita volti a supportare la sostenibilità ambientale, la sanità e la salute dei cittadini, la centralità della persona e della famiglia nella società. Rispetta e applica i principi della Decrescita Felice.
  3. Si predilige la logica del dono e dello scambio e non quella della retribuzione.
  4. Il Saper Fare è il recupero di un insieme di pratiche tradizionali, tipica dei nonni nelle campagne d’Italia, che oggi, sotto la stretta della crisi economica e dell’emergenza ecologica planetaria, risponde a una precisa strategia collettiva. E’ una risposta chiara e praticabile, alla portata di tutti. E’ strumento strategico, grazie al quale ogni singolo individuo può agire in modo immediato, concreto e diretto per migliorare la propria condizione e il proprio rapporto con l’ambiente, modificando progressivamente il proprio stile di vita in modo anche divertente, coinvolgente e sicuramente economico. (piacere di far le cose, manualità, coscienza ambientale, lavorare insieme, recupero delle pratiche del passato ma non solo) . Il  Saper Fare corrisponde, pertanto, ad un ritrovamento della propria individualità e della propria capacità di scelta, è la possibilità che ogni persona possiede di intervenire e di agire direttamente sulla Terra con basi eco-sostenibili, perchè “solo chi non sa fare niente di ciò che gli serve può diventare un consumista senza alternative” (Pallante, “La decrescita felice”). Il Sapere e il Saper Fare dimenticati, quelli che vengono spesso considerati arretrati e poco scientifici, sono invece strumenti importanti per liberare gli individui dalla dipendenza assoluta dalle merci e dal mercato. La situazione economica, sociale ed ecologica a cui stiamo andando incontro richiede una compartecipazione di molti, disponibili ad inventare e ad applicare nuovi stili di vita, capaci di soddisfare in profondità anche le necessità esistenziali delle persone, nel rispetto e nella collaborazione con gli altri individui e con la Terra.
  5. Tipologia dei corsi di livello base e avanzato organizzati direttamente dai Centri UNISF oppure promossi da UNISF, ma gestiti da altri enti ed associazioni: del Saper Fare: auto-produzione, auto-costruzione, auto-riparazione e riutilizzo e del Sapere.
  6. La partecipazione degli allievi può essere subordinata al pagamento di una quota associativa e prevedere una copertura assicurativa. Il costo della partecipazione ai corsi deve essere popolare.
  7. I partecipanti valuteranno l’efficacia e daranno consigli sui corsi proposti utilizzando anche la scheda di valutazione proposta
  8. I formatori UNISF prestano la loro conoscenza e la loro opera a titolo gratuito. Ad essi sono riconosciuti eventuali rimborsi spese.
  9. Un Comitato Scientifico valuterà ed approverà i corsi proposti (tema, fattibilità e costo).

Approfondimento: la rivoluzione culturale degli stili di vita

Il Saper Fare si basa sul recupero di alcune preziose capacità pratiche andate perdute negli ultimi decenni, da quando la società occidentale ha abbracciato il  modello di sviluppo consumistico, ad altissimo impatto sull’ambiente, basato sul frenetico consumo di prodotti usa e getta, concepiti per durare il meno possibile ed essere rapidamente sostituiti, trasformandosi così in rifiuti costosi da smaltire, gravati da imballaggi ingombranti e altamente inquinanti.
Il Saper Fare è una sorta di rivoluzione culturale, che presenta una quantità incalcolabile di vantaggi: permette di recuperare capacità e utilità perdute, di accedere a beni primari limitando acquisti e spostamenti, di inquinare meno e risparmiare molto, e di sperimentare una nuova dimensione entro la quale rivalutare il tempo e la soddisfazione del lavoro ben fatto, da condividere in modo solidale. Zero imballaggi, meno trasporti, niente emissioni.
Se migliaia, milioni di singoli adotteranno le pratiche del Saper Fare, inaugurando nuovi stili di vita basati sul recupero della capacità di auto-produzione di beni e quindi riducendo la produzione di emissioni e rifiuti, l’impatto di questa pratica diverrà in breve tempo molto significativo anche su scala globale.

Recuperare alcune delle antiche capacità perdute e praticarle si rivelerà una sorpresa: il Saper Fare non è un’attività gravosa ma, al contrario, può essere vissuto con gioia e passione. Il Saper Fare libera l’individuo da molte delle sue dipendenze, regalandogli la consapevolezza di poter ridiventare autonomo, non più vincolato al supermercato, e anche creativo: le ricette del Saper Fare sono infinite, così come le sue vastissime applicazioni, sia nel campo dell’auto-produzione di beni che in quello delle riparazioni domestiche.

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