Cutrofiano. Una notizia ha scosso i cittadini e sta facendo il giro dell’Italia intera: l’associazione nazionale Legambiente, con la sua ESCO (Società di Servizi) Azzero CO2, sta promuovendo la realizzazione di un mega impianto fotovoltaico su suolo agricolo di ben 26 ettari in una bellissima zona agricola del Salento, a grave danno dell’ambiente e del locale paesaggio!
La notizia era già circolata da alcuni mesi, Italia Nostra era stata tra le prime associazioni a diffondere l’allarme, ma fino a ieri nessuna conferma ufficiale. Ieri sera invece, durante una riunione del comitato locale Forum Amici del Territorio di Cutrofiano, la sconcertante conferma: sono stati gli stessi referenti dell’associazione Legambiente del locale circolo, insieme ad alcuni membri del direttivo nazionale appositamente intervenuti a chiedere di illustrare il loro progetto in quella sede.

Il Forum Cutrofianese sta conducendo da mesi una battaglia contro l’invasione di numerosissimi progetti per impianti fotovoltaici estesi su più ettari di suolo agricolo, o naturale, organizzando numerosi convegni, dibattiti, incontri pubblici con esperti, sit-in e una raccolta di firme contro la devastazione del paesaggio ad opera del fotovoltaico nei campi, che in poche ore ha portato all’eccezionale risultato di ben 1.300 firme di soli cittadini di Cutrofiano. Un’azione che ha visto l’appoggio di cittadini, agronomi, studiosi, medici, ingegneri e politici di ogni colore, per la difesa del territorio salentino e che ha coinvolto numerose associazioni e comitati del territorio che condividono il medesimo impegno, tra cuiItalia Nostra onlus e la rete di comitati e movimenti del Forum Ambiente e Salute. Anche lo stesso parroco don Mirko Lagna, titolare della localeparrocchia di San Giuseppe, si sta mobilitando al fianco dei cittadini per la difesa della terra contro la speculazione del fotovoltaico industriale, chiedendo che sia favorita l’incentivazione dei piccoli impianti fotovoltaici domestici sui tetti degli edifici moderni, il tutto a beneficio delle famiglie, salvando così moralità e legalità attraverso la non concessione delle aberranti autorizzazioni per gli impianti di pannelli ubicati a terra!
 
Già alcune polemiche avevano accompagnato la latitanza del circolo locale di Legambiente nella difesa del territorio contro la “metastasi” del fotovoltaico industriale. Oggi la scottante rivelazione giunta da membri del direttivo nazionale in merito al progetto di mega fotovoltaico nei campi, promosso da Azzero CO2, ha chiarito molti aspetti sinora incomprensibili.
 
Si tratta di un vasto impianto fotovoltaico, questa volta di addirittura 26 ettari, ubicato lungo la strada provinciale Cutrofiano-Supersano, caratterizzato damaxi-pannelli insegui-sole alti 7 metri!
 
Il progetto, della durata di almeno vent’anni, che vedrebbe l’uso di lenti Fresnel di concentramento e celle-fotovoltaiche ad alta efficienza, si sta presentando come sperimentale per poi esportare la tecnologia in Africa, nel deserto, ma si tratta della stessa tecnologia e delle stesse scusanti adoperate per un medesimo impianto presentato ed in progetto nel Comune di Minervino di Lecce, lì almeno di soli, si fa per dire, 3 ettari, ed in zona artigianale; qui si sta parlando di 26 ettari , l’equivalente di circa 40 campi da calcio, troppo per un esperimento, che peraltro dovrebbe durare almeno 20 anni; e poi il tutto in totale zona agricola! Suoli che per le loro caratteristiche, come anche riferito da un agronomo amministratore del Comune di Cutrofiano, sono vocati alla viticoltura per le loro eccezionali caratteristiche pedologiche e idrogeologiche. Un sito poi che per le sue peculiarità, e per la sua ubicazione, rientra di fatto nell’area vasta “Bosco Belvedere”, così classificata nella nuova zonizzazione paesaggistica del territorio pugliese in seno al nuovo PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia)  recentemente approvato dalla Amministrazione regionale. In questa zona, “Bosco Belvedere” (nome che rievoca la presenza dell’antica “Foresta di Cutrofiano” di cui ancora permangono importantissimi lembi relitti), la Regione Puglia, riconoscendone le alte valenze già indicate dallaProvincia di Lecce, ha istituito il Parco rurale e naturale dei Paduli al cui interno rientra anche il territorio agricolo di Cutrofiano, in particolar modo nella sua porzione meridionale, che si raggiunge appunto percorrendo proprio la S.P. Cutrofiano-Supersano.
Un Parco che è stato istituito per salvare un’area di alto pregio paesaggistico, dove vivono rarissimi e protetti animali (come il Tritone italico, altri anfibi a rischio di estinzione, numerosi uccelli tra cui gru e cicogne nere e bianche, etc.) ed in cui si dovranno finanziare, come previsto dal nuovo Piano Paesaggistico della Puglia, che lo ha scelto come parco pilota, solo progetti di rimboschimento, di alto recupero della naturalità e delle suggestioni pittoresche del paesaggio rurale, nonché favorire il biologico ed un agricoltura di recupero delle varietà agro-pastorali della locale tradizione, impedendo assolutamente l’ubicazione in quell’area di pannelli fotovoltaici, come anche ribadito in più occasioni dal prof. Alberto Magnaghi dell’Università di Firenze curatore scientifico del PPTR. Il termine “Paduli” sta ad indicare la natura paludosa del vasto sito caratterizzato dalla presenza di numerosi “canali” uno di questi il Piscopìo attraversa lo stesso sito in cui Legambiente vorrebbe realizzare l’assurdo e aberrante progetto industriale. L’assessore regionale all’Assetto del Territorio della Regione Puglia arch. Angela Barbanente è stata tra i principali promotori del Parco dei Paduli, pertanto si chiede oggi un suo urgente intervento al fine di evidenziare l’incompatibilità sostanziale tra i progetti regionali per lo sviluppo del territorio di Cutrofiano e i tentativi a-democratici di quanti oggi stanno tentando di calpestare nella foga della speculazione della Green Economy ogni potenzialità di sviluppo turistico inscindibilmente legato all’integrità del territorio rurale.
 
“La valorizzazione delle aree agricole di Cutrofiano è inconciliabile con questo ennesimo progetto industriale che offende la rinascita e salvaguardia di questo territorio splendido, già vilipeso da un eccessivo sfruttamento geologico da gravose attività estrattive", da qui l’invito di Marcello Seclì presidente della locale sezione di Italia Nostra al Comune di Cutrofiano, già vessato da decine di richieste per altri selvaggi impianti fotovoltaici sempre a terra, a non avallare, né le precedenti richieste, né tanto meno quest’ultima; l’invito "a non svendere il proprio territorio in cambio di denaro-royalties, o altro benefit, né a lasciarsi abbindolare dal fumo che accompagna queste proposte, quali l’utilizzazione dei suoli per piantare erba medica da coltivazione biologica, o altra coltura, o la creazione di fasce piantumate per la mitigazione di un troppo vasto sfregio al paesaggio, che nell’agro di Cutrofiano, specie poi nel sito in questione, sarebbe davvero intollerabile!”.
 
Il coinvolgimento diretto di Legambiente attraverso la sua ESCO Azzero CO2 in questa operazione industriale e affaristica sconcerta, ancora di più, per il suo forte carico di contraddittorietà con le dichiarazioni rilasciate anche alla rete televisiva nazionale (precisamente al programma Ambiente Italia in onda su RAI Tre), alcune settimane or sono, dai suoi referenti locali, e ribadite nelle ultime linee guida dell’associazione, in merito all’ubicazione virtuosa dei pannelli fotovoltaici sui tetti di strutture recenti, e non più a terra, a salvaguardia dell’agricoltura, della biodiversità selvatica, e non ultimo del paesaggio.
 
Giovedì nel palazzo della Provincia di Lecce, Legambiente presenterà in una conferenza stampa questo suo progetto; ai politici invitati, Loredana Capone,vice presidente della Regione Puglia, Aldo Tarantini sindaco di Cutrofianosi chiede di prendere le distanze dall’iniziativa-investimento privato affermando in quella sede tutte le ovvie pregiudiziali all’ipotesi di concedere autorizzazioni per questa operazione che sarebbero semplicemente un’offesa al territorio salentino e ai cittadini che in tanti si stanno battendo per la sua salvezza contro il dilagare di questa “peste” di progetti fotovoltaici causa di una “catastrofe ambientale e sanitaria” come denunciato dalla stessa Arpa Puglia, Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, attraverso una lettera a firma del suo direttore generale, l’epidemiologo di fama internazionale il prof. Giorgio Assennato inviata ai vertici regionali, e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, attraverso una circolare inviata ai principali enti pubblici autorizzativi coinvolti, a firma del suo direttore l’architetto Ruggero Martinez.

Un’offesa che si leva a danno di tutto il sentimento ambientalista italiano. Da qui la richiesta a tutti i soci nazionali di Legambiente, attivi come gli scriventi, senza fini di lucro e animati da valori puri per la difesa del territorio, della biodiversità e del paesaggio rurale e naturale d’Italia, al fine di far sentire la loro voce, insieme alla nostra, nei confronti dei dirigenti nazionali perché ritirino questo assurdo e paradossale progetto la cui realizzazione, a seguito del grave impatto ambientale intrinseco che comporterebbe, rappresenterebbe una macchia incancellabile tale da impedire a noi tutti di poter riconoscere, d’ora in avanti, valori “ambientalisti” a questa associazione.
 
Chiediamo che l’impegno di Legambiente nel Salento sia volto al contrasto di qualunque progetto fotovoltaico ubicato in zona agricola senza distinzioni vane e pretestuose tra zone agricole degradate e zone agricole non degradate potendosi le prime sempre bonificare e rinaturalizzare; chiediamo che Legambiente si impegni per favorire il fotovoltaico sui tetti come alternativa virtuosa e non comeescamotage mediatico per poi celare operazioni deplorevoli quali quella relativa ai 26 ettari in agro di Cutrofiano; chiediamo che si impegni nel Salento per favorire la rinascita di un’agricoltura in crisi agendo sui politici per piani volti alla ripresa del settore, favorendo l’agricoltura biologica dei prodotti tradizionali, non invece dandole il definitivo colpo di grazia con la promozione di progetti relativi alle energie rinnovabili che nulla hanno a che vedere con il concetto stesso di agricoltura; chiediamo a Legambiente, se davvero è l’azzeramento della CO2 , l’anidride carbonica, la molla che la muove, di impegnarsi in operazioni di riforestazione del territorio, anche alla luce del fatto che il Salento costituisce oggi, purtroppo, una delle ultime regioni d’Italia per estensione percentuale di superficie boschiva. I valori di salubrità e bellezza che riconosciamo nel simbolo del Cigno di Legambiente e il valore del sacrificio di Renata Fonte, eroina del Salento brutalmente assassinata per aver difeso il paesaggio salentino e a cui è intitolato il circolo di Legambiente Cutrofiano, implicano una seria riflessione da parte dei promotori del progetto industriale fotovoltaico in questione, come da parte di tutto il mondo della politica locale e nazionale e dei cittadini che con fiducia hanno sempre sostenuto, anche economicamente, questa associazione al fine di salvaguardare la biodiversità, migliorare il paesaggio, rinaturalizzare e rimboschire la nostra nazione.
 

Link di approfondimento:
 
Nel seguente link Azzero CO2 presenta il progetto di fotovoltaico a Cutrofiano e la conferenza stampa di giovedì 14 ottobre a Lecce. Ci si interroga anche perché un tale progetto che riguarda il futuro della gente di Cutrofiano, che nulla fino ad oggi sapeva di questo ennesimo scempio, venga presentato a Lecce e non nella città direttamente interessata?! In un convegno in cui il locale comitato cutrofianese che si sta battendo contro il fotovoltaico ubicato a terra, non è stato invitato a partecipare. Si noti come le mistificazioni inizino già dalla foto. Ad esempio i pannelli che si vorrebbero impiantare a Cutrofiano hanno tre piedi di basamento e non uno solo come in foto e sono alti ben 7 metri. Il fotomontaggio, pubblicizzato da Azzero CO2, fa vedere un bel vigneto rigoglioso illuminato completamente dal Sole come se quei mega pannelli non producessero immense ombre. Nulla di più falso! La captazione della radiazione solare da parte dei pannelli, riducendo enormemente l’arrivo dei fotoni luminosi al suolo, non giova alla fotosintesi clorofilliana e dunque a qualsiasi attività agricola che si volesse fare al di sotto. Il complesso cablaggio dei cavidotti interrati e il costo complessivo dell’impianto che ammonta a ben 17 milioni di euro, per un guadagno nel corso degli anni estremamente superiore, rende indubbiamente incompatibile lo svolgimento di sistematica attività agricola con i necessari mezzi meccanici nel sito interessato dagli impianto, tutto ad ulteriore conferma di come si stia cercando di strumentalizzare una vana pretesa di poter conciliare agricoltura e industria dell’energia nelle modalità dell’impianto proposto. Come si può immaginare di avere la certificazione biologica in un luogo dove i pannelli dovranno periodicamente essere puliti con solventi, più o meno biodegradabili?! In quel sito, il dedalo di cavi elettrici, renderebbe le operazioni di aratura alquanto difficoltose, nonché rischiose per l’incolumità degli operatori,come per la stessa “incolumità” del costosissimo impianto a seguito dei ben possibili urti tra i mezzi meccanici agricoli e i pannelli o altra struttura?! A seguire il link relativo:
 
http://www.azzeroco2.com/default.asp?id=444&id_n=1109
 

Dal sito di Azzero CO2 i cittadini di Cutrofiano hanno appreso che stranamente il loro Comune figura tra i clienti della ESCO di Legambiente Azzero CO2. I comitati ora chiedono spiegazioni in merito. A seguire il link relativo:
 
http://www.azzeroco2.com/default.asp?id=346
 

Nell’incontro del comitato di Cutrofiano “Amici del Territorio” (serata del 12 ottobre del 2010  presso l’oratorio della parrocchia di San Giuseppe in Cutrofiano) in cui si è avuta l’inaspettata e sconcertante visita di Legambiente per presentare il suo progetto, intervento che ha fatto letteralmente “cadere le braccia” a tutti i presenti, tante ed incontenibili sono state le repliche indignate dei cittadini che hanno parlato con il cuore in mano spiegando come da millenni i suoli ricchi di humus del territorio salentino hanno dato vita benessere e felicità a tutti, attraverso l’agricoltura e l’allevamento, la raccolta dei prodotti selvatici, di come il paesaggio sia il libro aperto al cielo della locale memoria, in esso è radicata l’identità dei salentini, di quanto grande sia l’impegno per fare rimboschire il territorio con le antiche essenza autoctone, e per rilanciare il turismo di qualità legato al bel paesaggio rurale integro, carico di suggestioni pittoresche naturali e denso di salubrità e biodiversità. Ascoltati tutti in silenzio e senza intervenire, alla fine lo sfogo del presidente di Italia Nostra Sud-Salento, Marcello Seclì, ha raggelato la sala, denunciando il tradimento degli ideali ambientalisti di quanti, sotto il velo strumentalizzato e vilipeso dell’ecologia, stanno portando avanti, ad offesa della stessa filosofia delle energie rinnovabili, che devono, con i piccoli impianti domestici di pannelli fotovoltaici ubicati sui tetti degli edifici recenti, impianti dal bassissimo impatto, salvare il pianeta e non assassinarlo come sta avvenendo in Italia, ed in particolar modo in Puglia e nel Salento, con i mega impianti industriali di fotovoltaico ed eolico. Il racconto di una vita di battaglie a difesa del Salento, l’amarezza di doversi scontrare, ormai da diversi anni, con un’associazione che è riconosciuta in Italia come portatrice di valori ambientalisti! Un intervento che ha toccato le coscienze!

Lo storico intervento del presidente di Italia Nostra-Sud Salento, Marcello Seclì, sarà visionabile al seguente canalehttp://www.youtube.com/user/ForumAmbienteSalute

Link del video: 
Legambiente e il suo business del fotovoltaico
Italia Nostra denuncia: Legambiente coinvolta in prima linea nel business del fotovoltaico ubicato nei campi che sta devastando il Salento!
http://www.youtube.com/watch?v=3i1INFqTjvs
 

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