Lavoriamo per comprare. Lavoriamo per consumare prodotti di cui potremmo fare a meno. Compriamo cose come se fosse una malattia che ci ha afferrato e di cui non sappiamo trovare l’antidoto. E così ci hanno fregati e schiavizzati a lavorare 48 ore al giorno per 6 giorni sottopagati. Abbiamo perso il gusto per lo stare insieme, perso il gusto e la nostalgia dello stare in famiglia. Abbiamo smarrito la fisionomia dei volti dei nostri familiari. Quando uno entra dalla porta subito l’altro è costretto ad uscire per andare a lavoro. La chiamano flessibilità ma si legge schiavitù del Pil e del commercio. Si dice che l’essere umano sia superiore agli animali ma a ben osservarlo mi viene qualche serio dubbio. Ci priviamo del meglio ma per cosa? corriamo per le strade, ma per chi o per cosa? Ci alzoamo all’alba e torniamo al tramonto. Ma per ottenere cosa? consumiamo, inquiniamo, ci ammaliamo e ci piangiamo addosso.

Chi può toglierci da questo inferno? Solo noi! Non aspettiamoci nulla dalla classe politica che conosciamo. Loro non sanno nulla, sono fantocci messi lì solo per fare i propri interessi a discapito di tutti noi. Non sanno cosa siano i rifiuti zero, la gestione pubblica dell’acqua, il ritorno all’agricoltura, la bio edilizia etc etc…hanno in mento una sola cosa: Il PIL e pensano di risolvere tutto così. Non hanno capito (o forse lo hanno ben capito) che seguire questa logica di crescita infinita di ogni cosa porterà al collasso totale. Si stanno spartendo le ultime briciole prima che uno stop imprevviso sarà d’obbligo.

Che fare? iniziare un piano serio di decrescita. Cosa significa? Significa essenzialmente smentire chi ci dice che siamo dipendenti da tutto e tutti. Non è vero. Noi, come lo erano i nostri nonni fino a 30 o 40 anni fa, siamo in grado di AUTOPRODURCI alcuni beni che non devono essere per forza merci. Possiamo condividere (fare dono) il nostro tempo e il nostro saper fare. Possiamo coinvolgere i nostri figli,amici, partners e migliorare il nostro vivere in comune, recuperare la fiducia reciproca, ritornare ad essere umani. Il tutto risparmiando denaro inutilmente sprecato per acquisatere cose che potremmo fare noi. Risparmiare denaro significa poter permettersi di guadagnare di meno (la vita di un uomo non dipende da quanto guadagna ma da quello che è nel profondo!) e quindi di lavorare di meno. Si ma nel concreto? Basta iniziare. quattro o cinque persone in grado di:

1) Autoproduzione: :il trucco è che ognuno fa una cosa e la fa bene (quasi a livello professionale, si procura qualche attrezzatura). così, in poco tempo spendendo poco produce per tutti.
Si possono produrre con grande semplicità : SAPONE, PANE, MARMELLATE, CENTRIFUGATI DI FRUTTA, YOGURT,PASTA, UOVA, VERDURE,CONSERVE, FRUTTA. Sulla rete si trova come fare tutto oppure libri a riguardo non mancano e con queste si riduce  del 60% le spese per l’alimentazione, e mangiate piu sano!

2)ACQUISTO TRAMITE I GAS. Permettono di risparmiare dal 30 al 50% e il gas piu vicino a casa nostra lo si trova su retegas. A castellammare uno già esiste e a Napoli anche è molto attivo. Ma possiamo crearlo noi visto il territorio e la rete di coltivatori che non mancano ma non sono ben valutati. Una filiera corta della penisola sorrentina è facilmente fattibile oltre che auspicabile a vantaggio di chi produce e di acquista. In ballo c’è la salute!

3)RIDURRE RIUSO E RICICLO dei prodotti. Stategia singola e familiare di Rifiuti zero.

4)MUTUALITà LAVORATIVA.
fare il lavori di ristrutturazione della casa e di riparazione assieme, ognumo mette la propria professionalità, il proprio tempo, le proprie capacità.

5)ALLARGATE IL GRUPPO DANDO AD ALTRI I PRODOTTI ECCEDENTI.

Con 4 ore al mese circa risparmiamo 200 euro (un quarto dello stipendio guadagnato in 160 ore in un mese).

Si può fare basta iniziare! e’ l’unico modo per spezzare il cerchio assurdo in cui siamo ingabbiati.

Qualcuno vuole aderire? Iniziamo?

Fonte: Sorrento per la decrescita

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