Car@ amic@,

Un saluto dall’Ecuador.
Vi scriviamo da parte della campagna "Amazonía por la vida" per la difesa del parco Yasuní (www.amazoniaporlavida.org), che la maggior parte di voi già conoscerà.
Per gli altri, ecco un breve riassunto: si tratta di un’iniziativa rivoluzionaria fatta propria dal Governo Ecuadoriano (http://yasuni-itt.gob.ec), che prevede di rinunciare all’estrazione del petrolio presente nel sottosuolo del parco Yasuní (parte orientale del paese), una delle zone più biodiverse del pianeta e in cui ancora sopravvivono popolazioni indigene che hanno deciso di vivere in isolamento volontario per conservare il loro modo di vivere in armonia con la natura e le loro tradizioni.
Questa iniziativa è rivoluzionaria perché sfida il modello estrattivista e sviluppista ora dominate e apre nuovi scenari basati sulla ricerca del buen vivir e sul rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani e della natura; e lo è perché proviene da un paese povero, da uno di quei paesi poveri in cui è stato inventato il concetto di debito climatico, ovvero quel debito che i paesi industrializzati hanno nei confronti degli altri per aver usato la capacità della Terra di assorbire gas climalteranti ben più di quanto non sia equo, creando la crisi climatica, di cui i popoli del Sud sopportano gli effetti peggiori.
Quello che lo Stato ecuadoriano chiede in cambio è un contributo dei paesi industrializzati pari al 50% di quello che si ricaverebbe dall’estrazione petrolifera, a titolo di compartecipazione e per rendere effettivi i declamati e condivisi principi della responsabilità ambientale. Questa somma verrà amministrata da un fondo fiduciario dell’UNDP e destinata ad investimenti ambientali e sociali.

Quello che forse non tutti sanno è che questa iniziativa sta pian piano perdendo vigore e che il Governo di Rafael Correa, incalzato da spinte economiche e politiche in senso opposto, sembra non sostenerla più con la stessa forza dell’inizio.
Per questo, la campagna Amazonía por la vida si sta mobilitando per rilanciare l’iniziativa a livello internazionale.
Noi e altri volontari ci stiamo appunto occupando di questo, contattando ognuno le organizzazioni che conosce che sono o che potrebbero essere sensibili al tema.

Alle organizzazioni che hanno già promosso iniziative in proposito si chiederebbe di riassumerle, in modo da poterle pubblicizzare sul sito della campagna.
A tutte si propone di pensare e di scrivere che cosa potrebbero fare in futuro, di segnalare altre organizzazioni a cui scrivere, di diffondere l’
iniziativa e magari di dare la disponibilità a inserire nel proprio sito informazioni e materiali della campagna.

Crediamo che questa potrebbe anche essere una buona occasione per rafforzare le reti della società civile che lavorano più o meno direttamente in settori quali le tematiche ambientali, i modelli alternativi di sviluppo (o di non- sviluppo), i popoli indigeni, i diritti umani, ecc.

Speriamo di avervi trasmesso l’importanza dell’iniziativa e del contributo di ognuno.
Per qualsiasi chiarimento o informazione aggiuntiva non esitate a scrivere a noi o, in spagnolo, a info@amazoniaporlavida.org.

Un saluto cordiale,
Gaia Calligaris | gaiacalligaris @ libero.it Roberto Trevini Bellini | roberto.trevinibellini @ mail.com

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