A leggere o ad ascoltare i principali media nostrani parrebbe che l’unico e vero problema gravissimo sia quello dei migranti.

In questo spazio tale problematica è stata affrontata in modo globale e profondo da Maurizio Pallante nei mesi scorsi; e tale tematica resta drammaticamente attuale anche se non si può più parlare di emergenza ma di un dato di fatto che merita maggiori approfondimenti a una visione molto globale.

Come spesso capita in ogni problematica manca sempre l’illustre sconosciuto che invece meriterebbe di essere il principale invitato: l’ambiente. Tutto quello che concerne la presenza dell’uomo chiama inevitabilmente in causa il pianeta in cui viviamo. Ogni nostra azione ha una ricaduta ambientale. Quando facciamo la spesa, quando andiamo al mare, quando ci puliamo le orecchie, quando ci laviamo, quando decidiamo uno spostamento più o meno lungo, che sia di lavoro o di piacere.

Eppure pare che la tematica ambientale sia un pò scomparsa dai radar dei grandi giornali e organi di informazione. Fatte le debite e lodevoli eccezioni. Sulla politica, stendo un pietoso velo di silenzio.

Tuttavia il mondo imprenditoriale, che spesso viene additato come maggior nemico del pianeta, sta facendo passi significativi ed importanti in tal senso. Tali progressi però sono spesso coperti da colpevole silenzio e scarsa attenzione.

Oggi vorrei porre una luce su un settore in forte crescita economica e di forte impatto ambientale: quello turistico. Un’industria mondiale in grande ascesa che muove milioni di persone ogni anno verso ogni angolo del pianeta. Tutto questo come si può immaginare comporta non solo uno spostamento di grande ricchezza economica ma anche forte inquinamento se non ben regolato.

Qualche mese fa è uscito un libro di Marco D’Eramo edito da Feltrinelli “Il selfie del mondo” che fa una fotografia reale e abbastanzaa obiettiva della situazione attuale. Una situazione che da un lato può offrire prospettive di futuro per molte famiglie ma da un lato può essere un’arma a doppio taglio per il nostro mondo.

Non voglio soffermarmi ai pericoli specifici perché serivrebbero molte battute ma basti pensare alle classiche bottigline di plastica che ogni turista consuma in un soggiorno medio e quindi al potenziale inquinamento se non riciclate correttamente. Oppure all’inquinamento atmosferico legato ai voli oppure al traffico di alcune località turistiche.

Voglio invece soffermarmi un pò su quello che in Italia e nel mondo si sta cercando di fare. Si, vi è attenzione da parte di una certa classe dirigente turistica varso le tematiche ambientali anche in Italia. Imprenditori illuminati che cercano si sensibilizzare i propri dipendenti e altri colleghi.

Tra questi voglio segnalare Michil Costa albergatore di Corbara che con i suoi hotel “la Perla” sulle dolomiti e Bagno Vignoni a 5 Stelle, ha messo da anni al centro prima di tutto la tutela ambientale e e la dignità dei suoi dipendenti e collaboratori e solo successivamente il profitto. Non solo quindi prodotti naturali e di stagione ma anche una vera e propria campagna interna rivolta ai propri ospiti per sensibilizzarli ad un turismo più lento, calmo e di attenzione al territorio. Un’attenzione si badi bene, non con lo scopo di conservalo per poterlo far fruttificare esclusivamente economicamente ma proprio per salvaguardarlo dal consumo acritico e barbaro.

Non solo. Al suo interno La famiglia Costa adotta un bilancio di beni comuni volto al rispetto e all’educazione dei propri collaboratori creando un abiente lavorativo non competitivo ma collaborativo. In una parola più umano.

Accanto a Michil Costa e a tutta la sua famiglia mi piace citare anche Hotel rewind  che da alcuni anni è in tour in tutta Italia per sensibilizzare tutti gli imprenditori del settore e i lavoratori dello stesso, verso una reale riqualificazione energetica delle strutture alberghiere. Un vero e proprio staff di professionisti esperti del settore e di settori diversi messi a disposizione di strutture ricettive per renderle veramente ecologiche ed ecocompatibili. Nessuna green economy ma una reale attenzione all’ambiente. Vi invito ad ascoltare Vincent Spaccapelo che va in giro per fiere e strutture ricettive a sensibilizzare. Sembra di ascoltare un socio Mdf.

Una vera e propria rivoluzione che, seppur mai nominata, va in direzione delle principali tematiche della decrescita felice.

Sono “piccoli” segnali molto importanti che devono incoraggiarci sulla strada iniziata ormai dieci anni fa e che prosegue a ritmi sempre più grandi verso obiettivi comuni. Perché unica è la terra e unico il destino di tutti noi: una vita degna di questo nome.

E’ un momento importante quello che stiamo vivendo. I cambiamenti sono quotidiani e non è il momento di fare troppe distinzioni; anzi credo sia il momento giusto per iniziare ad unire le forze che da percorsi diversi combattono la stessa giusta battaglia. Quotidiana, di buon senso per il presente ed il futuro del genere umano e del pianeta terra.

Parte sempre tutto da qui. Se tutto il pianeta sta bene in salute si appianano tutti gli altri problemi. Anche quello dei migranti che saranno finalmente LIBERI di scegliere dove vivere dignitosamente.

Alessandro Lauro

P.s.

Ho citato solo due esempi ma sono certo che ve ne sono anche altri. Sarebbe bello se ne conoscete, di segnalarli in modo da poter dare voce e luce a chi lavora per il bene comune di tutti.

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