Il ministro Tremonti promette lacrime e sangue per "rassicurare i mercati"! E’ pazzesco, gli Stati e i cittadini si devono dissanguare per tenere in vita il mercato, le banche e le istituzioni finanziarie responsabili della crisi che già hanno ricevuto aiuti per migliaia di miliardi di dollari dal 2008 ad oggi. Invece di restituire, ora il mercato chiede ancora di più, in una spirale autodistruttiva che non sembra avere fine. E’ arrivato il momento di voltare pagina e di capovolgere la prospettiva: è il mercato che deve porsi al servizio della società e degli stati e non viceversa! Il mercato non può imporre alla politica le sue regole, cioè l’assenza di regole, di principi e di valori oltre al di quello della massimizzazione del profitto. E’ la politica che dovrebbe regolamentare il mercato perchè torni ad essere uno strumento al servizio dell’economia reale e dello sviluppo.

Purtroppo, in questo momento la politica appare incapace e totalmente sottomessa alle regole della finanza-casinò, che si gioca in borsa i posti di lavoro e il destino di milioni di persone e addirittura degli Stati. Per questo la società civile deve alzare la voce, riappropriarsi della sovranità e riprendere in mano il proprio destino chiedendo alla politica non lacrime e sangue ma scelte nuove e coraggiose, come l’imposizione a livello europeo, se non mondiale, della TTF (Tassa sulla Transazioni Finanziarie), una piccola tassa intorno allo 0,05% che andrebbe a colpire soprattutto gli speculatori e potrebbe generare fino a 650 miliardi di dollari l’anno da utilizzare per risanare i conti pubblici e aiutare i paesi poveri. Questo è l’obiettivo della campagna zerozerocinque (cui è possibile aderire visitando il sito www.zerozerocinque.it), una campagna promossa da oltre 50 organizzazioni e realtà della società civile italiana: ristabilire un minimo di regole e di giustizia nei mercati finanziari e far pagare il prezzo della crisi ai colpevoli e non alle vittime, cioè agli speculatori e non ai cittadini.

Luca Salvi, circolo MDF VR

Fonte: Avvenire

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