È partita. Da qualche ora la campagna nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori ha abbandonato gli ormeggi e da semplice ‘appello’ ha già raggiunto gli onori della cronaca. Il mensile Altreconomia le ha riservato la copertina del numero di Settembre, Cheese l’ha presentata addirittura come primo evento della sua edizione 2011, l’Ansa le ha dedicato un lancio d’agenzia nazionale, i media ne hanno già parlato in assoluta anteprima.

E pensare che sarà soltanto il 29 Ottobre la sua ‘vera’ uscita pubblica, in occasione della prima grande assemblea di questo nascente forum italiano dei Movimenti per la Terra, il Suolo, il Paesaggio. Luogo prescelto? Ovviamente Cassinetta di Lugagnano (Milano), primo Comune italiano – di una lunga serie… – a ‘crescita zero urbanistica’.

La campagna nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori, che nasce su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento Stop al Consumo di Territorio, si è subito arricchita della presenza di numerose organizzazioni nazionali (tra cui Legambiente, LIPU, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’Italia, Associazione Europea di Psicanalisi, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), di decine di gruppi e comitati locali (già oggi più di 300) e oltre tremila prime adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli, ecc.

Come ha raccontato l’Ansa nella sua agenzia dello scorso 16 Settembre, il nascente Forum nazionale intende lavorare per “rendere obbligatorio, per ogni Comune, un censimento delle aree edificate vuote o non utilizzate, che in alcuni casi arriverebbero a coprire il 30-40% delle aree urbanizzate”. È uno degli obiettivi del Forum italiano per fermare il consumo di suoli fertili che oggi ha lanciato la sua campagna nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori all’inaugurazione di Cheese, la rassegna internazionale sulle ‘Forme del latte’, organizzata da Slow Food e dal Comune di Bra (Cuneo).

“C’è una filiera grigia che rischia di mangiare tutto il paesaggio, ogni anno ne spariscono in Italia 100 mila ettari”, hanno detto i promotori del Forum che a fine ottobre avvierà una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare.

Il pericolo, più che mai in tempi di ripetuti tagli agli enti locali, sono gli oneri di urbanizzazione che consentono ai Comuni di racimolare risorse per le loro casse esangui. “È una droga pericolosa – è la metafora usata da Alessandro Mortarino, coordinatore nazionale del movimento Stop al Consumo di Territorio – ogni terreno lasciato al cemento è come un buco di un tossicodipendente che dice ‘Ancora una volta e poi non lo faccio più’, ma comportandosi così rischia il buco letale”.

Il Forum per il paesaggio sogna di ripetere la strada di quello per l’acqua, culminata con il successo all’ultimo referendum. “Dobbiamo batterci – continua Mortarino – affinché vengano fatte nuove leggi, che diano ai comitati dei cittadini la facoltà di partecipare al tavolo delle decisioni. Ma leggi buone ce ne sono già, dobbiamo spingere perché dall’enunciazione dei principi si passi alla pratica”.

Un caso virtuoso, citato dal coordinatore di ‘Stop al Consumo di Territorio’, è l’ultima legge sul piano territoriale regionale varata dal Piemonte. “Introduce il principio – spiega Mortarino – che non si facciano nuove costruzioni dove ci sono le condizioni per recuperare quelle esistenti e non utilizzate. Un salto di qualità gigantesco, anche se bisogna passare dalla teoria alla pratica”.

La campagna nazionale entrerà nel vivo il 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano, il paese in provincia di Milano noto come ‘comune a crescita zero’, per avere bloccato le nuove costruzioni. Al Forum aderisce Slow Food: “È un impegno a cui non possiamo sottrarci, a cui nessun cittadino può sottrarsi – sottolinea il presidente Roberto Burdese – è in gioco la sopravvivenza”.

Con questa iniziativa, che intende concretizzare lo specifico lavoro sviluppato dalla campagna nazionale Stop al Consumo di Territorio negli ultimi tre anni, si vuole coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti in una rete che condivida gli stessi valori elementari, e sensibilizzare il nostro Paese su uno dei più grandi scempi che sta subendo, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile a favore di cemento e asfalto.

Il consumo di suolo è in continuo aumento e si stima che attualmente la superficie totale urbanizzata sia di quasi 2 milioni e mezzo di ettari, ma purtroppo non possiamo fare affidamento su dati certificati, a testimonianza di quanto questo problema debba ancora essere monitorato e sufficientemente considerato come prioritario dalle Istituzioni.

L’attività speculativa in questo campo sembra non conoscere crisi di sorta e, forti delle nostre reti associative, registriamo e verifichiamo continuamente le voci di protesta che si levano a livello locale. Attraverso il Forum intendiamo presto mettere in campo azioni concrete per contrastare questa deriva che sta privandoci per sempre di beni comuni fondamentali: i nostri territori e la loro bellezza. La loro salvezza è legata indissolubilmente alla nostra qualità della vita, ciò che ci ha reso orgogliosi e famosi in tutto il mondo.

Il suolo fertile e l’integrità del paesaggio sono la principale garanzia per il futuro del nostro Paese, del turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della salubrità dei luoghi in cui abitiamo e della biodiversità naturale ivi presente. La storia ci insegna che essi sono la base concreta di ogni cultura locale, ciò che unisce gli italiani nella diversità e ci rende un popolo unico. Paesaggio e territorio fertile sono la risorsa economica di cui siamo più ricchi, è assurdo sprecarla così.

L’appuntamento per tutti è dunque per Sabato 29 Ottobre a Cassinetta di Lugagnano, iniziate a segnarlo nelle vostre agende in attesa che il programma della giornata (dal mattino alla sera) inizi ad essere definito.

Fonte: Il Cambiamento

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