Francesco GESUALDI (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) dialoga con i soci che stanno sviluppando la “Visione Occupazione e Lavoro” del Movimento per la Decrescita Felice

Un contributo del Gruppo Tematico Economia&Decrescita (*)

Tra il mese di agosto e quello di settembre 2020 alcuni soci MDF impegnati nelle attività del Gruppo Tematico Economia&Decrescita (GT E&D) hanno incontrato ripetutamente Francesco GESUALDI, fondatore e colonna portante del Centro Nuovo Modello di Sviluppo (CNMS.IT) che da anni realizza studi e ricerche finalizzate alla costruzione di un immaginario collettivo che possa sostenere lo sviluppo di una società più equa e giusta.

Scopo degli incontri è stato quello di confrontarsi in modo approfondito sulla Visione MDF su Occupazione & Lavoro (Visione O&L) approvata dai soci del Movimento per la Decrescita Felice in occasione dell’assemblea nazionale tenutasi a Brescia nell’Aprile 2019.

Il documento, che è tradotto in forma divulgativa in questo opuscolo, è il risultato di alcuni anni di studio da parte dei soci impegnati nel GT E&D, ed – in estrema sintesi – pone in discussione il ruolo che il lavoro retribuito (o se si vuole l’occupazione) attualmente svolge nella struttura e nel funzionamento socioeconomico della nostra società, ritenendo che lo stesso debba essere ridimensionato quale precondizione per poter avviare qualsiasi percorso di riduzione della mercificazione della vita e quindi di decrescita felice. E lo fa analizzando vari temi (Sistema Formativo, Sistema Fiscale, Comunità, ecc…) che influenzano e sono influenzati dal ruolo del lavoro retribuito nella nostra società, a loro volta declinati negli ambiti scientifico-accademici (Storico, Economico, Sociale, Antropologico, Legislativo, ecc…) costruendo la Matrice Temi-Ambiti come framework di riferimento per i dibattiti e gli approfondimenti con studiosi di queste discipline.

 

In questa sede è impossibile sintetizzare tutti gli argomenti e gli stimoli che Gesualdi, con grande disponibilità, ha portato ai soci che hanno potuto partecipare a questo percorso, e che saranno sicuramente utili per il prosieguo dell’attività di studio del GT E&D, e ci limiteremo quindi a tre momenti che riteniamo particolarmente significativi del nostro confronto:

 

Opinione della lettura che la Visione O&L dà del ruolo e dell’importanza che sono attribuiti al Lavoro Retribuito nella società occidentale (con particolare riferimento all’Italia)

Opinione  circa l’idea che questo ruolo e questa importanza vadano ridimensionate

Suggerimenti e stimoli circa alcuni degli elementi della Matrice Temi-Ambiti che sono stati particolarmente indagati da Francesco GESUALDI e dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo.

 

D: Quale è la tua opinione della lettura che la Visione O&L da del ruolo e dell’importanza che sono attribuiti al Lavoro Retribuito nella società occidentale (con particolare riferimento all’Italia)?

R: Le frasi che utilizzate per esprimere il sentire comune in materia di Lavoro (inteso come Occupazione) sono estremamente sintetiche e spesso fanno pensare più a slogan o luoghi comuni che a una vera e propria posizione consapevole del cittadino medio rispetto ai singoli temi affrontati, ed in questa forma sono sicuramente condivisibili. In alcuni casi questo è estremamente chiaro come nel caso del sistema formativo. Quando dite che per il sentire comune “Concetti come competitività e spendibilità nel mondo del lavoro, sono centrali; è quindi corretto che il sistema formativo sia sostanzialmente preposto a soddisfare le esigenze del mercato.” dite una cosa più che scontata. L’importanza di un sistema formativo che prepari le giovani generazioni ad essere “buoni cittadini” è oramai un lontano ricordo. Sin dalla prima infanzia lo scopo della scuola è quello di formare futuri lavoratori. Possibilmente onesti ma certamente lavoratori. Mi convincono meno alcuni altri passaggi, ad esempio sulla percezione attuale del senso di comunità. E’ vero la sussidiarietà, l’aiuto reciproco disinteressato, il tenere buoni rapporti di vicinato non sono più considerati valori, specie nelle grandi città. Ma l’emergenza COVID ci ha dimostrato che sotto la cenere ci sono ancora carboni ardenti pronti a ravvivare il fuoco della convivenza civile e della solidarietà. E poi, almeno nei piccoli borghi di cui la nostra nazione è ricca, il senso di comunità non solo non è mai morto ma viene in molti casi rinvigorito da “iniezioni di energia” tramite i tanti casi di giovani (single ma sempre più spesso famiglie) che decidono di allontanarsi dalla città proprio per ritrovare un ambiente più umano in cui vivere e far crescere i propri figli. Anche a costo di rinunciare ad una carriera lavorativa promettente e con redditi più che sufficienti per una vita dignitosa.

 

D: Quale è la tua opinione circa l’idea che questo ruolo e questa importanza vadano ridimensionate?

R: Su questo non ho dubbi. L’aver affidato al solo lavoro retribuito la capacità di creare valore non dando importanza a tutto il valore generato da altre attività umane non retribuite e svolte come lavoro gratuito e volontario a vantaggio della comunità (a partire da quella familiare fino a dimensioni ben più ampie) è stato un errore al quale occorre rapidamente porre rimedio. Il processo di mercificazione di tutte le attività umane, per di più a vantaggio del profitto di poche multinazionali, è un processo a cui occorre dare rapidamente uno stop, non fosse altro che per il fatto che non riesce a raggiungere l’obiettivo sociale primario per cui è sostenuto da tutti: creare occupazione. Insomma è un cane che si morde la coda. Questo sistema è fatto per creare disoccupazione! E lo dovrebbero capire anche i sindacati. E’ una giostra in cui noi tutti come criceti continuiamo a correre senza sosta e che finirà ben peggio che per i criceti che, una volta stanchi si fermano, fermando la giostra. Perchè la giostra su cui corriamo noi non si ferma se ci fermiamo, anzi ci stritola! Per questo occorre chiedersi il senso del lavoro, separandolo dal senso/bisogno di sicurezza cui oggi si cerca di dare risposta procurandosi un reddito (da lavoro): Come ci si comporterebbe se i bisogni primari fossero garantiti? I bisogni primari sono dei diritti che non possono appartenere al mercato, che invece funziona solo per chi può pagare, e che quindi si deve occupare del superfluo, cioè dei desideri! Così il mercato potrebbe essere regolato senza ricatti sui servizi di base.

 

D: Quali elementi della Matrice Temi-Ambiti ti hanno più colpito e su quali puoi darci dei suggerimenti per il prosieguo della nostra attività di studio, ricerca ed approfondimento?

R: Sicuramente la leva fiscale è uno strumento centrale per far sì che l’importanza del lavoro retribuito possa essere ridotta in una società futura più giusta ed equa.

A mio avviso avete focalizzato bene la questione del rapporto del tema “Sistema Fiscale” con l’ambito “Legislativo” proponendovi l’obiettivo di “Analizzare le norme principali che si sono susseguite in materia e le motivazioni della loro introduzione” come avete scritto nella relativa casella della Matrice Temi-Ambiti. Ebbene in questo potete sicuramente fare affidamento sul dossier Fisco e Debito realizzato dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo circa 2 anni fa in cui si evidenziano chiaramente gli scopi che sono stati alla base delle scelte di modifica effettuate negli anni dal legislatore al nostro sistema fiscale. Tutte sono andate nella direzione del supporto al sistema economico e di una sempre maggiore mercificazione della vita e quindi di una sempre maggiore necessità di reddito per poterla vivere degnamente. Basti pensare a come si è ridotta la progressività dell’imposta sui redditi, azzerata invece che accentuata per quelli più alti. Ma anche sul fronte delle imposte indirette si può lavorare. Se solo si ripensassero le aliquote IVA penalizzando fortemente alcuni consumi e favorendone altri si potrebbe incidere rapidamente sul futuro del sistema produttivo. Ciò che io mi posso permettere ed altri no è solo un privilegio, non un diritto! Questi sono i veri bisogni primari, che devono essere garantiti a tutti! L’idea da voi proposta di ragionare su queste aliquote in logica di valore sottratto (all’ambiente, alle generazioni future, alle comunità, ecc…) è interessante. Ma la vera svolta si potrà avere, a mio avviso, solo se si prenderà in considerazione l’idea della “tassazione del tempo” [In merito è illuminante la lettura dell’opuscolo L’ALTRA VIA NdR], cioè usare il tempo dei cittadini per creare i servizi pubblici per tutti rendendo disponibili al sistema fiscale non solo risorse monetarie ma anche competenze e “forza lavoro” da parte dei cittadini. E’ un po’ l’idea che anche voi proponete quando parlate di Servizio Civile Universale come strumento per abbattere i costi di funzionamento e di erogazione dei servizi pubblici e delle istituzioni ad essi preposte.

Anche altre “caselle” della vostra Matrice Temi-Ambiti sono interessanti. Spero avremo occasione in futuro di approfondirle. Però, nell’augurarvi buon lavoro per il proseguo della vostra avventura, vorrei sollecitare la vostra attenzione sul fatto che nella lista dei temi che avete scelto di studiare è assente almeno un filone molto importante: quella del debito (pubblico e privato). Tanti altri temi mancano e ne siete consapevoli, ma vi suggerisco di allargare la Matrice Temi-Ambiti per comprendere almeno questo.

 

(*) Gruppo Tematico Economia & Decrescita MDF

Il Gruppo Tematico è nato nel giugno 2015 allo scopo di affrontare il rapporto tra Decrescita ed Economia in modo sistematico, sia a livello microeconomico (proposte economiche in ambiti specifici) che a livello macroeconomico (definizione dei parametri che possono caratterizzare uno scenario economico con un impatto ecologico sostenibile).

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Per approfondire

I contributi, i modelli e gli articoli redatti dal Gruppo Tematico Economia & Decrescita MDF sono consultabili in questa sezione del sito

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