di Michel Cardito, copresidente MDF
Firenze, 26 marzo

Cosa succede se sindacati e movimenti climatici scendono in corteo spalla a spalla sostenendo e rivendicando le reciproche lotte?
Succede che una giovane FFF può urlare dal palco che i costi sociali della transizione ecologica non sono “necessari” e che non esiste un modo per far fronte alla crisi climatica senza far fronte contemporaneamente alla crisi energetica, alle diseguaglianze globali e sociali e senza cessare i conflitti bellici.

Succede che dallo stesso palco, pochi minuti dopo, possa prendere parola un membro del collettivo di fabbrica della GKN, e che un sindacalista dal centro di una piazza gremita possa dichiarare che è necessario difendere i lavoratori ma che certe produzioni inquinanti o belliche dovranno necessariamente scomparire e che bisognerà lavorare meno, selezionando le produzioni utili e tutelando coloro che dovranno cambiare filiera. Si possono sentire affermazioni come quella per cui è necessario cambiare l’intero sistema produttivo senza colpevolizzare o danneggiare i lavoratori, che non hanno altra colpa se non quella di essere stati sfruttati da un sistema socialmente ed ecologicamente tossico.
Tutto questo l’ho visto accadere ieri mattina a Firenze, alla manifestazione per lo Sciopero per il Clima, che ha visto decine di città unite in corteo per chiedere giustizia climatica e azioni urgenti per far fronte alla crisi ecologica che stiamo affrontando e che vedrà sempre più evidenti i suoi effetti ecologici e i suoi impatti sociali come i conflitti per il controllo di fonti fossili, migrazioni climatiche e l’emergenza di nuove vulnerabilità geografiche e sociali.

Siamo al decimo Sciopero per il Clima ma questa volta l’aria è diversa.

Accanto ai ragazzi dei Fridays For Future sfila il Collettivo di Fabbrica della GKN che da otto mesi lotta contro un licenziamento di massa e una delocalizzazione che scarica i costi della crisi sui lavoratori e sulle persone.

Il 25 e 26 Marzo infatti è stata convocata una doppia mobilitazione congiunta che vede Giustizia Climatica, Diritti sociali, Pace e Lavoro uniti in corteo per affermare che non c’è conflitto tra queste lotte ma che è necessaria un’alleanza per lavorare insieme alla risoluzione di questa crisi sistemica, a partire dal cambiamento del sistema che l’ha generata.

Nel comunicato si legge:

“25-26 una sola data.
Due giorni che sfidano ogni tentativo di contrapporre questione sociale e questione ambientale. E’ l’attuale modo di produzione e consumo ad essere inquinante, ed è dal suo cambiamento radicale che bisogna ripartire.
E’ l’ora della convergenza, di sovrastare con le nostre voci unite ogni Bla Bla nocivo”

Proprio per questo oggi, 26 Marzo, sarò a Firenze alla manifestazione nazionale Insorgiamo! Manifestazione nazionale GKN. Per questo, per altro, per tutto, per assistere, documentare e contribuire a questa convergenza.
Senza intersezionalità delle lotte non abbiamo speranza di poter immaginare un futuro diverso, allora è il momento di riconoscere l’importanza storica e culturale di questo momento e decidere di farne parte.

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