Un articolo di Maurizio Nai, MDF Cuneo

“IMMAGINA SE.:.” intitola Rob Hopkins, il fondatore delle Transition Towns.

Spesso sembra che coloro che si inoltrano nei territori dell’immaginario, quelli che “sognano” siano persone avulse dalla cruda e dura realtà, incapaci di pensiero pragmatico.

Ma proprio il sistema, la megamacchina, utilizza per i propri fini, indirizzati al profitto, il potere dell’immaginazione e della creatività. Soltanto che genera illusioni e fantasmi inafferrabili destinati, come la finta lepre delle corse di cani, ad essere inseguiti e mai raggiunti.

Usiamo quindi anche noi questo “superpotere” per plasmare il mondo.

Questa premessa per introdurre, nella migliore prassi estiva, alcuni consigli di lettura.

1) “ECOTOPIA” (1975)

di Ernest Callenbach, statunitense, ecologista e sostenitore della semplicità volontaria

2) “I REIETTI DELL’ALTRO PIANETA” (1974)

di Ursula K.Le Guin, scrittrice di fantascienza e fantasy, femminista ed ecologista.

3) “NOTIZIE DA NESSUN LUOGO” (1891)

di William Morris, socialista ed ecologista ante litteram, frequentatore dei Preraffaelliti, medievalista ed artigiano.

Tutti e tre sono romanzi utopici che, con il medesimo schema, immaginano una possibile società in cui giustizia sociale e ambientale convivono e sono ormai definitive.

Se il passato letterario e immaginativo riguardo al futuro si è sviluppato nei due filoni della utopia e della distopia, ora potrebbe essere l’ora della “eutopia”, l’ora dei decrescenti.

Iniziate ad immaginare se…

One thought on “Immagina se…”

  1. Cari Amici,
    Buon giorno,
    Vi seguo, per quanto mi è possibile, e non è escluso che io riesca a venire a vedervi “in faccia” al festival sabato 24 al Parco dell’Appia. Comunque, un momento di tregua mi permette di scrivere il seguente “pensierino”:
    Fino a pochi anni fa, ed anche ora in qualche misura, le varie culture ambientali hanno messo l’accento sulle nostre “COLPE”, di consumisti sprocedati ed ignoranti…, di inquinatori, di uccisori di animali protetti, di distruttori di patrimoni ambientali e culturali….
    Da qualche anno sembra emergere una cultura ambientale che rovescia la frittata: L’ambiente è un “DIRITTO”, lo dice Greta, ma, con termini quali, giustizia ambientale, e climatica, l’iniziano a dire molte altre organizzazioni. Emerge, forse, un sindacalismo ambientale, una sinistra di lotta per il “Nostro” diritto ad un’ambiente adatto alla Nostra vita umana ?. Sottolineo che la prospettiva è totalmente diversa dal primo ambientalismo, colpevolizzante. Mi chiedo quale pulsione sia più utile alla causa ambientale stessa.
    Personalmente, ho scoperto ieri di essere uno “SCONSUMISTA”. Buon lavoro. Franco Paolinelli

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