Oggi intervistiamo Marco Sacco, coautore, assieme alla nostra associazione, di FUTURA – il fumetto della decrescita felice.

D. Come è venuta l’idea di questo libro?

R. È da tanti anni che si parla di decrescita felice, le preoccupazioni che avevano i fondatori del movimento hanno trovato conferma nella realtà, alcune proposte hanno dimostrato la loro validità, eppure ancora oggi la gran parte degli italiani ritiene che la crescita economica sia un obiettivo da perseguire. Abbiamo bisogno di comunicare in maniera diversa, per questo abbiamo pensato ad un linguaggio, quello del fumetto, che è in grado di fare vedere come potrebbe essere una società della decrescita.

 

D. Futura è un libro per ragazzi?

R. Il libro è pensato per un target di ragazzi giovani, che si pongono domande sulla società in cui vivono e sul mondo che vogliono contribuire a creare. Alcuni concetti sono un po’ complessi per cui riteniamo che possa essere adatto ai ragazzini delle scuole medie solo se guidati dagli insegnanti. Va invece benissimo per adulti di ogni età che voglio avere qualche spunto per come rendere la propria vita più sostenibile e piena.

 

D Qual è la struttura e quali sono i contenuti del libro?

R. Il libro non racconta un’unica storia, ma è suddiviso in capitoli che affrontano diversi temi quali l’occupazione, l’energia, i rifiuti, ecc. I capitoli sono 14 e l’episodio che è raccontato in ciascuno di essi dura alcune pagine. Alla fine è riportata una scheda che contiene informazioni aggiuntive sul tema del capitolo: una buona pratica, la descrizione di un progetto, un riferimento normativo, una poesia…

 

D. Ci puoi fare alcuni esempi di capitoli e dei temi trattati?

R. Nel capitolo “Città e campagna” si racconta di città che si rinaturalizzano e si ridimensionano a misura d’uomo e di un rapporto con la campagna, da cui provengono beni e servizi che servono alle città, meno impattante di quello di oggi.

Nel capitolo dei trasporti viene proposto di utilizzare mezzi di trasporto meno impattanti, di usare mezzi collettivi e di favorire la condivisione dei mezzi privati ma anche di studiare come far viaggiare le merci e le persone di meno.

Anche quando affrontiamo il tema dell’energia, la priorità che individuiamo è la riduzione del fabbisogno. Non è possibile una transizione verso una società ad impatto zero solo spostando la produzione dell’energia dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.

 

D. Le storie raccontate nel libro sono prese dalla realtà o indicano un futuro immaginario?

R. Anche se il libro racconta di un futuro immaginario, un futuro in cui sono messi in pratica i principi e le pratiche della decrescita felice, la maggior parte delle storie raccontate sono tratte da situazioni, episodi e personaggi effettivamente esistenti. La valuta locale esiste in numerose comunità italiane, le persone che cessano il loro lavoro “in carriera” per trasferirsi in mezzo alla natura non si contano più, i negozi che vendono prodotti sfusi sono ormai diffusi, per le esperienze di condivisione di abitazioni mi sono ispirato a esperienze di Vienna ed olandesi. E così via…

 

D. Ci vuoi parlare un po’ di Virgilia?

R. Virgilia è una bambina curiosa, un po’ magica, dotata di ali e bacchetta, che accompagna il lettore attraverso le diverse situazioni presentate nei diversi capitoli. È presente in ogni capitolo e con i suoi poteri magici rende più semplice passare da un luogo all’altro e raccontare quindi con facilità le situazioni che intendevamo illustrare. La sua curiosità consente di farle porre le domande che vorrebbe fare il lettore.

 

D. Nel libro, tra i personaggi ci sono persone reali ed altre inventate?

R. Molti dei personaggi che figurano nel libro sono attivisti del Movimento per la Decrescita Felice che operano nei diversi circoli territoriali o nei gruppi di studio nazionali.

Di solito intervengono nei capitoli che riguardano tematiche su cui si stanno impegnando, come Nello De Padova sul tema dell’occupazione o Lucia Cuffaro sul tema dell’autoproduzione.

Compaiono, poi personaggi famosi come Francuccio Gesualdi quando si parla di debito ingiusto e Greta Thunberg nel capitolo su natura e clima. In questo caso abbiamo dovuto immaginarci dialoghi e situazioni che fossero coerenti con le persone reali.

Altri personaggi, invece sono inventati e a volte realmente fumettistici!

 

D. È un libro che spinge al cambiamento?

R. È uno strumento che speriamo fossa spingere ad attivarsi: se chi legge sente che qualcosa risuona in sé può cercare il circolo MDF più vicino, o può contattarmi per organizzare una presentazione del libro nei suoi territori. In ogni caso può lasciale la sua opinione cliccando qua.

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