Raid contro il Colonnello, forze speciali inglesi già in Libia

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«Centinaia di soldati delle forze speciali britanniche Sas sarebbero in azione da almeno tre settimane in Libia al fianco dei gruppi ribelli», afferma il 20 marzo il quotidiano “Sunday Mirror”. Due unità di incursori, soprannominate “Smash” per la loro capacità distruttiva, avrebbero «dato la caccia ai sistemi di lancio di missili terra-aria di Muhammar Gheddafi», i Sam 5 di fabbricazione russa, «in grado di colpire bersagli attraverso il Mediterraneo con una gittata di quasi 400 chilometri».

NO ad ogni intervento militare contro uno stato sovrano

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Dopo il voto, inaccettabile, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha autorizzato, insieme alla  no-flight zone, il ricorso a "tutte le misure necessarie" (di fatto il via libera ai
bombardamenti), si moltiplicano le notizie di un imminente intervento militare anglo-francese (con una misera foglia di fico araba) sulla Libia.

Cina, stop alla costruzione di nuovi reattori. Controlli a tappeto in quelli già attivi

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L’agenzia Xinhua riporta una nota ufficiale del governo di Pechino: "Il Paese ha sospeso i procedimenti di approvazione per l’edificazione di nuovi impianti nucleari". 28 le centrali in fase di realizzazione, quasi la metà di tutte quelle che si stanno attualmente costruendo a livello globale.

Silvio Berlusconi e l’atomo per sondaggio

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La buona notizia è che in realtà sul nucleare italiano niente è per davvero deciso. Nonostante la legge sull’atomo e l’accordo siglato lo scorso anno con la francese Edf e l’Enel il nostro Paese ha tutto il tempo per cambiare idea e darsi una diversa politica energetica. Quella cattiva è che le nostre classi dirigenti non hanno nessuna voglia di riflettere. Tanto che per ora la maggioranza riesce solo a ripetere a pappagallo: “Andiamo avanti”.

Trappola radioattiva: solo il referendum ci salverà

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Mentre il Giappone commuove il mondo lottando con la forza della disperazione contro i reattori “impazziti” di Fukushima e l’Unione Europea ormai parla apertamente di «rischio apocalisse», preparandosi a rivedere – e poi archiviare? – l’energia atomica sul vecchio continente, il governo italiano non fa una piega e insiste: vuole le nuove centrali, ripete, anche se in tre anni non è andato oltre i proclami e le stesse Regioni promettono barricate contro i futuri impianti.

L’Unità d’Italia guardando al futuro: sono italiane le tecnologie che ci permettono di fermare il nucleare

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Nel giorno dedicato all’Unità d’Italia, vogliamo celebrare il genio italiano nel campo dell’energia: uomini e aziende che indicano, oggi più che mai, al mondo intero le strade tecnologiche per uscire dall’economia basata sulle fonti fossili e sul nucleare.
Tutto il mondo riconosce agli Italiani la capacità di pensare fuori dagli schemi. Gli anglosassoni dicono "think out of the box", "pensare fuori dalla scatola". È questa capacità che ci permette da decenni di generare innovazione in tutti i campi, compreso quello dell’energia.

Giappone, neve sulle macerie. Situazione nucleare fuori controllo

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Silenziosa e gentile come il popolo dagli occhi a mandorla, cade la neve sulle macerie del Giappone. Mentre il bilancio delle vittime sale vertiginosamente di ora in ora – l’ultimo fornito dalla polizia nazionale si attesta intorno alle 14.650 vittime tra morti (5.321), dispersi (9.329) e feriti (2.383) – non si scioglie la tensione sull’emergenza nucleare.