Da Oxford a Yale, le università si mettono all’opera per studiare la finanza sostenibile e farla crescere, per il bene delle prossime generazioni.

Articolo di VALENTINA NERI per Lifegate.it

Cambridge, Oxford, Yale. E ancora, Standord, Zurigo, la London School of Economics, Berkeley. Sono le università più prestigiose, quelle che attirano nelle loro aule i più brillanti cervelli in arrivo da ogni angolo del pianeta. E, da pochi giorni, hanno qualcos’altro in comune: hanno promesso di fare la loro parte per la finanza sostenibile.

Cos’è l’alleanza delle università per la finanza sostenibile

Il nome ufficiale è Grasfi, Alleanza globale sulla ricerca per la finanza e gli investimenti sostenibili, e il suo scopo è quello di contribuire concretamente a dare alla finanza responsabile il ruolo di primo piano che merita. Diciotto le università aderenti, da Toronto a Pechino (la lista completa è pubblicata nel sito ufficiale).

“Ciascuna di queste università sta lavorando in varie modalità sui quesiti di ricerca relativi alla finanza e agli investimenti responsabili e questo è incredibilmente elettrizzante. L’opportunità, chiaramente, è quella di fare in modo che tutti questi sforzi individuali portino a un risultato ben più grande rispetto alla semplice somma delle loro parti”, ha dichiarato Ben Caldecott, direttore del Programma per la Finanza Sostenibile dell’università di Oxford e co-presidente del comitato organizzativo.

Ricercatori già al lavoro per le prossime tappe

La fondazione formale di quest’alleanza risale allo scorso anno, ma il 5 marzo è stata presentata al pubblico. D’ora in poi porterà avanti uno stabile programma di collaborazioni accademiche, organizzando una conferenza all’anno.

In vista dell’evento inaugurale, in programma a settembre a Maastricht, è già stata lanciata una call for papers per invitare gli accademici di tutto il mondo a dare il proprio contributo su svariate tematiche. Per citarne alcune: come rendere la sostenibilità una parte integrante di un’impresa; le implicazioni dei cambiamenti climatici per aziende e investitori istituzionali; le prospettive dell’impact investing e della filantropia; i metodi per mettere i Big Data, l’innovazione finanziaria e il fintech al servizio della sostenibilità.

Ed è già in calendario anche la seconda conferenza, che si terrà a settembre 2019 a Oxford. In linea generale, gli atenei si propongono di spaziare tra Nord America, Europa e Asia, per catalizzare il maggior numero possibile di opinioni ed esperienze diverse. La ricerca accademica, nell’intento dei fondatori, può aiutare a fare concreti passi avanti teorici e pratici su questo tema, da mettere poi al servizio dei governi, degli istituti finanziari, dell’opinione pubblica. Una finanza che tenga conto degli aspetti ambientali, sociali e di governance – ribadiscono – è un presupposto fondamentale per raggiungere i traguardi previsti dall’Accordo di Parigi sul clima e dagli Obiettivi di sviluppo sostenibiledelle Nazioni Unite.

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