Referendum: Sì alla politica, ma non con questi politici

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Chi ha perso? Berlusconi, Bossi, l’idea che il Privato sia sempre e comunque meglio del Pubblico, i telegiornali di regime che hanno cercato di abrogare i referendum dalla testa degli spettatori. Chi ha vinto? Una rabbia e una speranza indefinite, il Noi che torna dopo tanto tempo a prevalere sull’Io, migliaia di cittadini riuniti nelle nuove famiglie elettroniche dei social network, dove si va a votare perché ti ha informato l’amico e non il partito. Tra i due elenchi, una differenza salta subito agli occhi.

L’Italia ha scelto di scegliere: quorum raggiunto

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Quorum raggiunto e ampiamente superato (anche contando gli italiani all’estero). I primi dati parlano di una percentuale di votanti sopra il 57%. I referendari ce l’hanno fatta. Nonostante la censura mediatica, nonostante i tentativi di impedire il voto, nonostante gli inviti di parte delle istituzioni a non votare, gli italiani hanno deciso di scegliere.

Forza Italia!

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Forza Italia! Adesso che non è più il nome di un partito, il suo partito, possiamo e dobbiamo davvero dirlo. Man mano che in redazione arrivano notizie di code ai seggi, di gente che per scegliere da sola il proprio destino ha deciso di non andare al mare, o di tornare a casa in anticipo sul previsto, l’urlo del tifoso, quell’urlo che per molti, troppi anni anni ci è stato espropriato, è difficile da trattenere. Il quorum ai referendum è possibile. Non è sicuro, ma è possibile. E allora eccolo qui quell’urlo: Forza Italia!

NoTAV: una strana felicità assediata

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Sergio Berardo, voce e anima dei Lou Dalfin, è felice. Sorseggia l’ultimo bicchiere dopo il concerto che ha osato offrire il 10 giugno alla Libera Repubblica della Maddalena, il sito di Chiomonte in valle di Susa dove i No-Tav si attrezzano per resistere in caso di attacco da parte degli agenti antisommossa. Roccaforte? No: sembra il villaggio di Asterix. Si respira la stessa atmosfera gioiosa del G8 di Genova prima del fatale venerdì: centinaia di persone, giovani e famiglie. Tendopoli, letizia, piacere di esserci, orgoglio. Cucine da campo, birra, pizze, chitarre. Umanità.

Francia, la siccità minaccia gli impianti nucleari. Manca l’acqua per il raffreddamento

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Il livello di aridità spinge a prelevare acqua dai fiumi, ma le portate sono allo stremo. Un dossier del gruppo ambientalista "Osservatorio nucleare francese" lancia l’allarme: "Aumentano i rischi di incidente". La situazione è drammatica anche per l’agricoltura. La strategia è quella di risparmiare acqua, con restrizioni attive già in metà del Paese. Oppure razionare l’energia, soprattutto ora che non ci si può più appellare alla vicina Germania.

Batterio killer e allevamenti intensivi: esiste un legame?

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Le cause sono tuttora ignote, eppure le autorità tedesche continuano a suggerire alla popolazione di evitare il consumo di verdure fresche, in particolare cetrioli, lattuga e pomodori. Il risultato? Una psicosi collettiva nei confronti dei vegetali nonché la devastazione del settore agricolo europeo.