di Luigi Giorgio

Il Movimento per la Decrescita Felice (MDF), nato nel 2007 su iniziativa di Maurizio Pallante, si è posto come una voce critica verso il sistema di iper-produzione che caratterizza la nostra economia, auspicando l’evoluzione verso una bio-economia che mantenga un equilibrio tra l’impatto dell’umanità (utilizzo di risorse e produzione di rifiuti) e la capacità riproduttiva della terra (biocapacità).

Siamo sempre più consapevoli che non può esistere una sostenibilità del nostro sviluppo sociale ed economico se cerchiamo continuamente di oltrepassare i limiti delle dimensioni biofisiche dei sistemi naturali e se indeboliamo la loro vitalità.

A giugno del 2015 nasce in MDF il Gruppo Tematico Decrescita ed Economia. Lo scopo è quello di affrontare il rapporto tra Decrescita ed Economia in modo sistematico, sia a livello micro-economico (proposte economiche in ambiti specifici) che a livello macroeconomico (definizione dei parametri che possono caratterizzare uno scenario economico con un impatto ecologico sostenibile).

Nell’agenda politica e nel dibattito pubblico un rallentamento del tasso di crescita del PIL pro-capite è considerato un evento preoccupante; c’è il timore che l’economia non sia in grado di sopportare il rallentamento congiunturale senza trasformarsi in recessione.
Una parte numerosa di studiosi, al contrario, dichiara che la crescita continua, e quindi l’aumento del Pil, comporti un aumento dei costi economici e sociali derivanti dall’esaurimento delle risorse naturali e dal livello di inquinamento, e che l’indicatore in questione non rifletta il benessere effettivo di una popolazione.
In pratica è necessario il disaccoppiamento del benessere dalla crescita economica e dall’uso della materia e dell’energia nelle produzioni di merci.

Per dare una risposta alle tante domande abbiamo deciso di usare una serie di strumenti analitici e dei modelli in grado di tener conto della complessità e dei limiti della natura, ma soprattutto delle sue interconnessioni con il sistema economico e sociale.
Come punto di partenza il Gruppo Tematico ha scelto di utilizzare i modelli macroeconomici ecologici. La dinamica dei sistemi, grazie alla sua rappresentazione grafica, la sua flessibilità, le simulazioni e l’analisi di scenario, è in grado di capire le dinamiche che si mettono in moto fra i sistemi economico, ecologico e sociale, e di valutare le loro interconnessioni e il loro feedback.

A giugno 2016 MDF ha chiesto ufficialmente al Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa una collaborazione per sviluppare una ricerca il cui obiettivo primario sia quello di approfondire alcuni scenari  dell’economia italiana sostenibili da un punto di vista ecologico ma appetibili anche da un punto di vista economico, studiando i parametri macro-economici da modificare per raggiungere questo obiettivo e producendo un report dettagliato dei risultati.

Il gruppo di lavoro misto che viene formato decide di concentrarsi in particolare sull’impatto economico a fronte del programma per la riduzione delle emissioni di gas serra, presentato nel marzo 2013 dal Ministero dello Sviluppo Economico col titolo “Italy’s National Energy Strategy” (SEN); il documento illustra le sette priorità ritenute indispensabili per raggiungere nel nostro paese l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 e dell’80% entro il 2050.
L’Università di Pisa si impegna a terminare lo studio entro luglio 2017.

Molti enti e istituti di ricerca italiano hanno presentato, dopo la pubblicazione della SEN, degli studi per evidenziare proposte e strategie ritenute necessarie per la sua implementazione.
MDF ha pensato quindi di chiedere all’Associazione Italiana degli Economisti dell’Energia (AIEE) di collaborare insieme per organizzare un convegno aperto a coloro che si occupano di questa tematica.
Dopo un incontro il 3 marzo a Roma presso la sua sede AIEE accetta di promuovere l’evento con MDF.

Il convegno, rivolto a tutti gli Enti e le Associazioni direttamente coinvolte o semplicemente interessate a costruire un confronto sul progetto italiano di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2050, si è svolto a Roma il 4 ottobre, nella sala protomoteca in Campidoglio.
La durata è stata di un giorno, con una sessione mattutina e una pomeridiana; entrambe aperte al pubblico.
L’evento è stato introdotto dall’assessore all’ambiente del comune di Roma Pinuccia Montanari, dall’ AD di AIEE Carlo Di Primio e dalla presidente di MDF Lucia Cuffaro.
Nella sessione del mattino sono stati presentati dei modelli di simulazione dinamica relativi al futuro utilizzo dell’energia e della riduzione delle emissioni dei gas serra: hanno partecipato Maria Rosa Virdis di ENEA, Unità Studi e Strategie di Roma; Simone D’Alessandro del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Pisa; Maria Gaeta di RSE Sistemi Energetici di Milano; Federico Pontoni di IEFE, Università Luigi Bocconi di Milano.
Inoltre Marco Morosini (Politecnico di Zurigo) ha illustrato la strategia energetica al 2050 che la Svizzera ha approvato con un referendum popolare a maggio del 2017.
La tavola rotonda del pomeriggio, per confrontare i risultati di ogni modello e raccogliere suggerimenti e strategie utili a chi dovrà gestire in Italia il progetto di riduzione della CO2, è stata moderata da Luigi Giorgio ed Emanuele Piccinno del gruppo tematico MDF; hanno partecipato: A. Carettoni (Ministero Ambiente), M. Contaldi (Ispra), I. Faiella (Banca d’Italia), L. Iacoboni (Greenpeace), M. Leonardi (WWF), G. Cicoletti (Elettricità Futura), E. Zanchini (Legambiente).

Al convegno sono intervenute più di cento persone, in maggioranza appartenenti a enti e associazioni sia del settore pubblico che di quello privato.
Oltre a soci di MDF e di AIEE erano rappresentati tra gli altri: CNR, Ministero dell’Ambiente, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero di Istruzione Università e Ricerca, Università di Perugia, Università Luiss, Università di Roma Tre, Oxford Economics. Terna, Unione Petrolifera, Assoenergia, Enea, Edison, Sogei, Aeroporti di Roma, AniGas, Axpo Italia; inoltre diversi parlamentari, giornalisti di varie testate, molti semplici cittadini interessati al tema.

Per il Movimento per la Decrescita Felice è stato un momento significativo, che ci ha permesso di partecipare al dibattito su una questione cruciale come la transizione energetica in Italia. In particolare la collaborazione con Simone D’Alessandro ci ha permesso di legare la sostenibilità ecologica con l’equità sociale, valutando le politiche necessarie ad una transizione energetica che salvaguardi l’occupazione e riduca le disuguaglianze sociali ed economiche. A questo proposito la diminuzione pro-capite sia dell’utilizzo di energia che dei consumi finali è stato un fattore chiave per raggiungere l’obiettivo. Auspichiamo, e cercheremo di favorire, una collaborazione post-convegno tra gli enti partecipanti, per sviluppare e condividere le ricerche che ognuno porta avanti su questo tema.

Ha dichiarato Luigi Giorgio, coordinatore del Gruppo Tematico MDF Decrescita ed Economia.

CLICCA QUI per scaricare l’articolo di Simone D’Alessandro UN MODELLO PER LA TRANSIZIONE, Scenari alternativi per la sostenibilità ecologica e l’equità sociale sono possibili 

One thought on “Un modello per la transizione”

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